Berlusconi avverte i cinesi: “Se salta il closing mi tengo un Milan giovane e competitivo”
di Luca Uccello
Silvio Berlusconi è pronto a riprendersi la sua squadra seconda in classifica, a non lasciarla nonostante i figli spingono fortemente per il suo addio. Ma qualcosa non va, non lo convince fino in fondo e l'assemblea dei soci del prossimo dicembre potrebbe regalare delle sorprese proprio come le sue nuove parole che sembrano collegarsi a quelle di domenica, non c'è dubbio: «Non credo che sarà il mio ultimo derby» come «Io e Galliani potremmo restare al potere».
Resta il fatto che a oggi il fondo cinese Sino Europe Sports ha versato nelle casse di 100 milioni di euro come caparra a Fininvest e dovrà versarne altri 420 per arrivare al closing. Berlusconi sottolinea ancora: «No, non sono pentito: vendere era la decisione necessaria e l'ho fatto con grande dolore ma l'ho presa perché il calcio è cambiato. Sono entrati i soldi facili degli arabi e non c'è più possibilità per una famiglia di competere. Il calcio è diventato il gioco del monopoli».
Poi ancora: «Il Milan ha bisogno di tornare a livello mondiale - spiega Berlusconi -, servono capitali importanti. Ho cercato persone italiane e non sono riuscito a mettere insieme una cordata, ho provato a fare come il Real Madrid o il Barcellona con un azionariato diffuso ma nulla, alla fine ho dovuto accettare un'unica offerta». Chi vivrà, vedrà...
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Novembre 2016, 09:28
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