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Ecce homo, verrebbe da dire: l’uomo che è in Gianluca Rocchi emerge in tv e fuoriesce dalla figura dell’arbitro di un eterno Juventus-Roma. Si consegna al Processo di Varriale con l’Ammissione dell’Errore. «Ho gestito male l’episodio del rigore su Maicon», ha trasmesso confusione a quelli intorno che - come lui - si giocavano una partita molto importante.
Lo sa, lo capisce, lo rivela: il re era nudo da quasi tre settimane, perché l’arbitro è spogliato della sua autorevolezza da moviole quasi pornografiche, tanto sono verticali e non percettive come deve essere un arbitro in campo. Lui non ha lo strumento, niente catetere visivo e non può spiegare a caldo: forse se lo mangeranno anche ora, figuratevi nel dopo partita. Rocchi, però (e lo diciamo con cognizione di causa), è persona perbene: ci ha messo il petto, in tv. Liberi tutti di chiederne la testa, ma noi di un fallace così (molto bravo, in genere) ci fidiamo ancora.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Ottobre 2014, 16:47
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