Agnelli: "La Juve ormai è una big d'Europa,
ripartiamo dalla finale di Berlino"

Agnelli: "La Juve ormai è una big d'Europa, ​ripartiamo dalla finale di Berlino"

di Timothy Ormezzano
TORINO - «Ripartiamo dalla finale di Champions League. Le grandi delusioni devono dare grandi stimoli», ordina Andrea Agnelli durante un convegno sul fair play finanziario presso l'Università Bocconi di Milano, la città che il 28 maggio ospiterà la finale della massima coppa continentale. «La sconfitta di Berlino deve farci capire che anche noi possiamo competere a livello internazionale».


Il momento è economicamente duro per le società italiane («ma il periodo più difficile sarà il prossimo quinquennio» e la concorrenza fa paura: «Dopo Real, Barça, Bayern e United arrivano Psg e City, le cui ultime evoluzioni non sono del tutto naturali - prosegue Agnelli -. Tutti gli altri club sono due gradini sotto». Compresa la sua Juve, ça va sans dire: «Ma noi abbiamo grandi ambizioni…». Ad esempio, eliminare il Bayern dagli ottavi di finale. Una piccola anticipazione della supersfida è andata in scena proprio ieri alla Bocconi, protagonisti Agnelli e il suo omologo bavarese Rumenigge.

«Karl Heinz, il mio presidente all'Eca, è un modello», ha detto il bianconero. Sono lontani i tempi in cui l'ex fuoriclasse dell'Inter, scoperto che il preaccordo siglato con Vidal non valeva più nulla, definiva la Juve «un club immorale come il centrocampista cileno». Da qualche anno tra le due società è scoppiata la pace, come testimonia l'affaire-Coman.
A proposito di trattative multimilionarie, la Juve è tornata a sognare Cavani, candidato a lasciare il Psg in estate. Secondo L'Equipe, l'uruguayano sarebbe infatti stufo di avere a che fare con Ibrahimovic e con i molti alleati dello svedese all'interno dello spogliatoio. La Juve potrebbe accontentare la voglia del “Matador” di tornare in Italia, offrendogli un ruolo da assoluto protagonista.

Ma non sarà facile superare la concorrenza di United, Liverpool e Arsenal e, soprattutto, convincere Cavani a dimezzarsi lo stipendio (da 10 a 5 milioni).
Dal mercato onirico a quello reale. Pochi o nulli i margini di trattativa per Gundogan, nonostante la sua riapertura («tutto può ancora accadere»). E allora salgono le quotazioni di Lassana Diarra (Marsiglia) e André Gomes (Valencia), con Moutinho (Monaco) e Banega (Valencia) di scorta. Intanto, dopo il regista Sensi (Cesena), il Sassuolo in sinergia con la Juventus si è assicurato anche l'attaccante Trotta (Avellino).
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Gennaio 2016, 20:21

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