Un bacio da medaglia? La risposta domani ai mondiali di nuoto (artistico) a Doha. È il bacio (sulla guancia: amicizia e basta) che Susanna Pedotti ha dato a Giorgio Minisini alla fine dei preliminari del duo misto tecnico. Gli azzurri si sono qualificati per la finale di domani (ore 18) con il secondo punteggio, il primo è del duo cinese, ma in finale si riparte da zero.
Il duo italiano si esibisce sulle note del Requiem che Giuseppe Verdi compose per la commemorazione alla Scala a un anno dalla morte di Alessandro Manzoni. Felici la diciannovenne milanese, prossima universitaria in ingegneria biomedica, e il ventottenne di Ladispoli, plurimedagliato mondiale ed europeo. «È dura mettere cinque mesi di lavoro in tre minuti - ha detto Giorgio - la fatica non è divertente, ma poi portarla in gara dà soddisfazione».
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Per Susy, come la chiamano, poche ore, dopo la finale del solo tech femminile, ma con il suo tema, “The Dragon Princess”, non è riuscita ad essere meglio che nona, incappando in uno di quei famigerati basemark che cancellano il punteggio. L’oro è andato alla greca Evangelia Platanioti. Per Giorgio, all’ora del thè, c’è stato il tanto sognato esordio nella squadra della routine automatica: guà questo fatto era una vittoria, visto che è il coronamento della sua lotta per l’uguaglianza di genere (stavolta combattuta a favore dei maschi che erano “vietati” nel nuoto artistico). Erano i preliminari, con gli Stati Uniti era in acqua il pioniere Bill May, 45enne che dopo essere stato bocciato come maschio ai Giochi di Atene 20 anni fa, ha deciso di lottare per la causa fino a Parigi 2024 e cerca la qualificazione, come il gruppo azzurro e come Minisini che aveva in Bill May il suo idolo di bambino dopo averlo visto in azione al Foro Italico per una esibizione. Con il “Carnevale a Venezia” Giorgio e le compagne entrano in finale (domani alle 12) con il nono punteggio e Parigi nel mirino.
Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Febbraio 2024, 20:16
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