Telescoppio - Amendola, debutto alla
regia e ritorno alla vera identità

Telescoppio - Amendola, debutto alla ​regia e ritorno alla vera identità

di Fabio Maccheroni
In questa settimana anche sul piccolo schermo c’ stato pi cinema che tv. Dopo le promozioni di Verdone (Sotto una buona stella) arrivato l’Oscar de La grande bellezza, trasmesso poi su Canale 5 e, mercoled, Porta a Porta (Rai1) ha avuto Claudio Amendola (anche lui ora ovunque), all’esordio come regista ne La mossa del pinguino.





Bruno Vespa ha messo in piedi un’intervista che ha ricordato nome e cognome di un attore che (colpa della tv) era diventato Giulio Cesaroni. Amendola, bravissimo a raccontarsi, ha tenuto banco con i ricordi di una famiglia che al cinema ha dato tanto grazie a un «mestiere» nel quale l’Italia ha pochi rivali: il doppiaggio.



Partendo dai genitori, Ferruccio Amendola e Rita Savagnone, voci di decine di star anche italiane (Sofia Loren, per esempio), ha spiegato il ruolo del doppiatore: spesso doppiamente attore. Ha anche accompagnato Vespa in una prova di doppiaggio (Il massacro di Fort Apache) e, fra tanti aneddoti e qualche passaggio sulla «sua» Roma, anche la «promozione», è scivolata via leggera.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Marzo 2014, 09:49
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