Non solo cinema, Suburra diventa
anche la prima serie italiana su Netflix
di Donatella Aragozzini
A poco più di due settimane dal lancio nel nostro paese – il 22 ottobre – della principale tv on demand via internet, arriva l'annuncio che Cattleya, in collaborazione con la Rai, realizzerà per il colosso californiano la trasposizione televisiva dell'omonimo film di Stefano Sollima, nelle sale il 14 ottobre, a sua volta tratto dal romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo: le riprese dei dieci episodi sulla criminalità organizzata romana inizieranno nella seconda metà del 2016 e la messa in onda è prevista per il 2017, in anteprima assoluta su Netflix, in tutti i paesi in cui è disponibile il servizio, e solo in seguito sulla nostra tv di Stato.
Una collaborazione che Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya, definisce «un'opportunità senza precedenti per poter raggiungere e coinvolgere un pubblico internazionale e contribuire a sviluppare sempre di più questo mezzo» e che per Antonio Campo Dall'Orto, direttore generale della Rai, è «un esempio della nuova strategia che abbiamo intrapreso per innovare ed essere competitivi sia in Italia, sia all'estero. La serie Suburra è la dimostrazione della crescita costante delle produzioni italiane, dal cinema alle fiction, e della loro capacità di competere ai massimi livelli sui mercati internazionali».
Comprensibilmente entusiasta anche Stefano Sollima, per il quale l'accordo significa «l'opportunità di raggiungere un vasto pubblico internazionale» visto che il suo film sarà trasmesso in streaming negli Stati Uniti e in America Latina il giorno stesso dell'uscita nelle sale italiane (e da noi, per ovvi motivi, a maggio del prossimo anno), così come Erik Barmack, vicepresidente Netflix, che si è detto felice «di poter lavorare con alcuni dei migliori autori italiani, offrendo al pubblico non solo il loro film, ma anche una serie che sarà tra le migliori della televisione».
Il film Suburra è incentrato sulla battaglia politica e criminale per la conquista di Ostia, destinata a diventare un paradiso del gioco d'azzardo. Tra i protagonisti, Pierfrancesco Favino, Elio Germano e Claudio Amendola.
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Ottobre 2015, 08:18
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