Outlander, lo scozzese doc Sam Heughan:
"Sotto il kilt nulla, lo vuole la tradizione"
di Alessandra De Tommasi
Dopo il successo della messa in onda su FoxLife, è in arrivo da mercoledì anche in home video per Universal e al Festival della TV di Monte-Carlo spiega gli ingredienti di un favore inarrestabile del pubblico.
Outlander è la versione scozzese di Downton Abbey?
«Macché! Loro sono conservatori, qui invece si mescolano molti elementi. C'è il fantasy nel viaggio indietro nel tempo di 200 anni che Claire compie fino ad arrivare all'epoca di Jamie, mescolato a riferimenti storici e condito con tanto sesso, ma anche tanto amore, tra i due protagonisti».
Accuratezza anche per il kilt?
«Certo, lo indosso senza biancheria, le tradizioni vanno rispettate, no? (ride) Il kilt è cerimonia, cultura del guerriero, non si tratta solo di abbigliamento militare mimetico».
È legato alle origini?
«Ho un rapporto viscerale con la Scozia, è magica, nella musica, nelle storie, persino nelle superstizioni».
Le scene di nudo?
«Abbiamo voluto che il pubblico sentisse sulla propria pelle la violenza, che a volte è stata raccontata con la nudità. Non sono pudico quando si tratta di mostrare le vulnerabilità di Jamie né il suo eros».
In attesa della seconda stagione, in quale serie farebbe volentieri un cameo?
«Doctor Who: rimaniamo in tema di viaggi nel tempo, mi sembra appropriato!».
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Novembre 2015, 11:17
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