Brilli: «Pechino Express, divertente e folle. Ho corso 5 km con uno zaino di 12 chili»

Brilli: «Pechino Express, divertente e folle. Ho corso 5 km con uno zaino di 12 chili»

di Donatella Aragozzini

«“Pechino Express” è stata una delle cose più divertenti che ho fatto. Certo, se mi dicessero “riparti domani”, direi di no, forse fra qualche anno...». Nancy Brilli commenta così la sua partecipazione all'adventure game di Sky, del quale è stata una delle grandi protagoniste, in coppia con l'amico Pierluigi Iorio, fino all'eliminazione a sorpresa nella quarta puntata.

Nancy, ci racconti, che esperienza è stata?

«Ci siamo stancati come pazzi, ma è stato un vero gioco dall'inizio alla fine. È stato bellissimo vivere un paese speciale come il Vietnam dal di dentro e bellissima l'accoglienza della gente che ti apre la porta».

Quali sono stati i momenti più belli?

«Ce ne sono stati un milione, abbiamo vinto tante tappe, ci siamo sorpresi di noi stessi per alcune prove fisiche, perché abbiamo battuto ragazzi più giovani. È stato divertente sfidarsi dal punto di vista dell'adattabilità, ad esempio mi ha divertito la condivisione delle ciabatte quando si entrava in casa e ci si toglievano le scarpe».

E i più brutti?

«Nessuno, più che altro ci sono stati momenti di disagio, perché l'igiene non è alla nostra altezza, però ti adatti subito, perché altrimenti vivi male l'esperienza.

E poi ci sono stati momenti faticosi, come le corse campestri di 5 chilometri con lo zaino di 12 chili sulle spalle: io non so come ho fatto, oggi quella distanza con due casse d'acqua in mano non le farei mai, ma lì mettevo la “modalità Pechino” e andavo».

Speravate di vincere?

«Noi abbiamo fatto una gara pulita, al primo posto abbiamo messo la lealtà, abbiamo pensato solo a giocare seriamente. Sicuramente non pensavamo di venire eliminati lì, ma è anche ragionevole che una coppia che vince te la levi di torno subito».

È vero che in passato le avevano proposto di partecipare e aveva rifiutato?

«In realtà ho detto di no anche questa volta, poi è saltato un lavoro, mi annoiavo, così ho chiamato Pierluigi e abbiamo deciso di andare. Anni fa me lo avevano proposto con mio figlio, ma stavolta non sarebbe potuto partire, perché è impegnato con il lavoro. E poi con lui sarebbe stata una preoccupazione eccessiva perché siamo tutti e due molto protettivi l'uno nei confronti dell'altra».

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Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Aprile 2024, 16:58
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