Cristiana Capotondi: «Hack ci ha insegnato a vivere inseguendo la nostra stella»

L'attrice interpreta l’astrofisica in un film-tv su Rai1

Cristiana Capotondi: «Margherita Hack ci ha insegnato a vivere inseguendo la nostra stella»

di Donatella Aragozzini

Approda in tv la vita della più grande astrofisica italiana, Margherita Hack. Martedì 5 marzo, in prima serata su Raiuno, va in onda “Margherita delle stelle”, film-tv liberamente tratto dal libro autobiografico “Nove vite come i gatti” (edito da Rizzoli), che la scienziata ha scritto nel 2012 con Federico Taddia, co-sceneggiatore della trasposizione televisiva insieme a Monica Zapelli, diretto da Giulio Base e prodotto da Minerva. Nei panni della protagonista, Cristiana Capotondi, che commenta: «Calarsi in questo personaggio è stato un viaggio. Il suo studio delle stelle è una metafora della nostra vita, dobbiamo sempre puntare alla stella giusta, dirigerci verso i nostri sogni».

Il film offre un ritratto intimo della Hack, lasciando volutamente da parte il nozionismo, le sue scoperte e gli aspetti più noti della sua vita, per raccontarne piuttosto la giovinezza, i successi sportivi, le scelte scolastiche, in una parola la formazione, «ciò che non puoi trovare se digiti il suo nome su Google», come sottolinea la sceneggiatrice. Ampio spazio, dunque, all'educazione ricevuta dai genitori, due vegetariani ante litteram, interpretati da Cesare Bocci e Sandra Ceccarelli, che le hanno insegnato l'importanza della libertà, della giustizia e della curiosità, senza imporle nulla e facendo così di lei una donna libera, ribelle, anticonformista, modello di anticipazione femminile già durante il Ventennio fascista.

Al centro del film anche il grande amore che l'ha legata, per oltre settant'anni, al letterato Aldo De Rosa, marito devoto da lei definito «la mia enciclopedia vivente», che il suo interprete Flavio Parenti descrive come «un uomo raro, pieno di poesia, che si mette al servizio della propria donna, perché il genio è fragile e ha bisogno di essere sostenuto, anche solo con l'amore». «Conoscevo la Margherita Hack opinionista e divulgatrice», conclude la Capotondi, «la storia che abbiamo raccontato mi ha colpita da spettatrice, mi ha lasciato la consapevolezza, da neogenitore, che molto di quello che diventeranno i propri figli si forma nei primissimi anni di vita, è una grande responsabilità».

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Febbraio 2024, 06:30