Diritti tv, la battaglia tra le
pay tv si gioca a colpi di diffide


di Angela Calzoni
MILANO - una guerra a suon di diffide, controdiffide quella che Mediaset e Sky stanno combattendo per aggiudicarsi i diritti tv della serie A dal 2015 al al 2018. I presidenti dei club di serie A hanno deciso di sfruttare tutto il tempo utile per ragionarci e si rincontreranno domani per decidere.





Il nodo, in ogni caso, dovrà essere sciolto entro giovedì alle 13. Le offerte maggiori arrivano da Sky, che ha messo sul piatto 422 milioni per aggiudicarsi il pacchetto B per trasmette sul digitale terrestre le partite di 8 squadre tra cui Juve, Inter, Milan e Napoli. Mediaset, invece, ha offerto 350 milioni per il pacchetto A per diffondere le stesse gare sul satellite e ne ha aggiunti altri 306 milioni per il pacchetto D che comprende le 132 partite delle altre 12 squadre di serie A, tra la Roma.



La Lega Calcio potrebbe così passare dagli 829 milioni attuali a 1078 milioni a stagione. Una prospettiva che, da quanto si è saputo, è piaciuta molto ai presidenti e che domani gli avvocati dovranno verificare se, dal punto di vista legale, sia fattibile. Sky e Mediaset, però, hanno minacciato una serie di cause incrociate e nel pomeriggio hanno fatto arrivare in via Rosellini una diffida e una controdiffida. Da una parte Sky invoca la libera concorrenza e chiede di «tutelare gli investimenti» fatti in 10 anni di collaborazione con la Lega Calcio, dall'altra Mediaset è contraria all'ipotesi di «assegnare a un unico operatore pay le 248 partite delle 8 squadre che da sole rappresentano oltre l'86% dei tifosi».



Nel documento,inoltre, Mediaset fa capire che il gruppo di Rupert Murdoch avrebbe addirittura minacciato la sospensione dei pagamenti dei diritti già negoziati. Ipotesi che Sky ha subito smentito.
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Giugno 2014, 10:16
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