Da Boris al seggio elettorale senza votanti, lo spettacolo teatrale di Giacomo Ciarrapico, che racconta il vuoto della politica. «Le serie tv? Una m...a»

Uno dei creatori della serie cult dirige uno spettacolo teatrale Un giorno come un altro, dove il seggio elettorale è completamente vuoto

Da Boris al seggio elettorale senza votanti, lo spettacolo teatrale di Giacomo Ciarrapico, che racconta il vuoto della politica. «Le serie tv? Una m...a»

di Paolo Travisi

Due scrutatori trascorrono una giornata in un seggio elettorale, in attesa che gli italiani vadano a votare. Ma in Un giorno come un altro, opera teatrale scritta e diretta da Giacomo Ciarrapico, (in scena alla Sala Umberto di Roma fino all'8 ottobre), appena il 4% degli avanti diritto si presenta alle urne. I due personaggi, mai così diversi, sono Ranuccio e Marco, interpretati da Luca Amorosino e Carlo De Ruggieri, che sono costretti a vivere fianco a fianco nella sezione 4607, ad aspettare gli elettori che non arriveranno mai.

Siamo nel teatro dell’assurdo, una percentuale minima di votanti...ma forse non così assurdo?

E’ una concretissima distopia. Ad ogni tornata elettorale, il calo dell’affluenza diventa la notizia, gli italiani che vanno sempre meno a votare mi provoca orrore, perché c’è un’indifferenza ostentata nel farlo che è anche peggio della mala politica. Ci arrabbiamo se un allenatore sbaglia la formazione, ma non ce ne frega nulla se ci fanno i giochetti sotto al naso.

E’ semplicistico dire che gli italiani sono migliori dei politici che li guidano o il Dna è lo stesso?

Il dato che emerge è sempre lo stesso. La parte migliore della nostra società è quella del volontariato, che si tira su le maniche perché non si fida più della politica, ma credo che anche quella parte non voti più. Uno dei personaggi dice: “Ci vogliono dubbi, ci vuole ascolto, ed invece ci sono persone che hanno fretta di urlare per cose che possono essere smentite il giorno dopo”. Penso che non sia neanche più questione di destra o sinistra, perché anche chi per la prima volta si siede su una poltrona in cui dovrebbe pensare al bene comune, dopo un quarto d’ora inizia ad appartenere alle correnti, è come una malattia.

Da qui lo scollamento tra realtà e politica?

Esatto, anche se penso che succeda anche negli altri paesi, ma noi li battiamo davvero tutti.

Lei è tra i creatori di Boris, nel 2007, quando uscì in Italia le serie tv ancora si chiamavano fiction…

Si chiamavano fiction ed erano delle me..e, oggi si chiamano serie tv ma restano comunque delle me..e.

Perché se ne fanno troppe?

Si, è scoppiata la bolla, c’è troppa proposta rispetto alla domanda.

Sono talmente tante che ognuno vede la sua, sono quasi ad personam. Quando sono arrivate le piattaforme ed i soldi, avevano fretta di prodotti original e questo ha fatto danni enormi. Noi per fare otto puntate di Boris ci abbiamo messo più di due anni, il paradosso è che chi le, fa pensa che in giro c’è talmente tanta m…a, che la loro si salvi.

Al cinema italiano, va anche peggio. Le sale si riempiono solo con gli americani?

Perché le persone dovrebbero uscire di casa per andare a vedere l’ennesima commedia? Oggi il cinema è diventato un’esperienza, ci si va per godere di un film che meriti. Il produttore prima di avventurarsi in sala ci pensa molto di più, il mercato del cinema è stato decimato.

Torniamo a Boris, a quando la quinta stagione?

Ci stanno venendo delle idee. Boris va fatto se ha qualcosa da dire. Noi facciamo un’istantanea del periodo ed ora la situazione è fluida. Sarebbe interessante parlare dell’intelligenza artificiale, all’epoca avevamo deciso che gli sceneggiatori avrebbero comprato un algoritmo taroccato a Napoli, ma l’IA ha soppiantato tutto ed allora abbiamo accantonato la gag.

Quando insieme a Luca Vendruscolo ha scritto la quarta stagione, Mattia Torre, (il terzo sceneggiatore della serie, scomparso nel 2019) quanto era presente nella vostra testa?

Penso a Mattia ogni 20 minuti, ci siamo conosciuti a 12 anni, abbiamo fatto tutte le vacanze insieme, conosco il suo “cazzeggio” geniale, per cui certo ci mancava una gamba, ma spero davvero che gli sia piaciuta.

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Settembre 2023, 06:30
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