Renato Zero: «Oggi più che mai bisogna scendere in piazza, non stare a casa a piangersi addosso»

Esce "Autoritratto", l'autoanalisi più bella dell'artista

Renato Zero: «Oggi più che mai bisogna scendere in piazza, non stare a casa a piangersi addosso»

di Alessia Di Fiore

Più di cinquant'anni di carrriera riassunti in un solo album, esce "Autoritratto", il nuovo album musicale di Renato Zero, una sorte di autoanalisi che l'artista fa a se stesso e all'uomo. 

«Mi piaccio» è la frase che canta Zero in uno dei suoi nuovi pezzi ed è la chiave di tutto il suo album spiega Renato Zero: «Non è che io mi sia voluto incensare, ma creare delle somme personali e artistiche. Mi sono calato in diversi panni e ruoli, mi ha dato molto questa facoltà di ricerca e opzione. Ho anche imparato molto nell’aver ballato, ad esempio, per Hendrix al Brancaccio. È stato un tassello importantissimo per la mia carriera, in fondo siamo stati tutti ‘contaminati’ da qualcuno che era un mito. Mi sono messo nella condizione di poter fruire di un insegnamento e conquistarmi di una postura definitiva nel mondo della musica», afferma il cantante. 

Il salvataggio

Poi accenna a un salvataggio «mi sono salvato», canta il musicista e in merito a questa frase spiega: «Parlo della salvezza verso noi stessi il primo nemico siamo noi stessi. Dobbiamo stare attenti a evitare che la depressione abbia il sopravvento, c’è anche il rischio l’ego possa ammalarsi.

Ci sono due entità che possono convivere nel proprio corpo, ormai si sono stanziati in me e non vogliono più andare via. Meglio accontentarli», continua Zero. 

Poi muove un appello politico:

«Dobbiamo avere la rivalsa verso un potere non legittimo, non meritevole di esistere. Ho invitato il mio pubblico a scendere in piazza e non rimanere tra le quattro mura a piangersi addosso. L’ottenimento di certe vittorie avviene in piazza, mettendo faccia e proprio nome mai come ora questa piazza dovrebbe ripopolarsi. Siamo scesi in piazza per cose molto più leggere»

Infine si esprime in merito ai rapper messi alla gogna dai salotti televisivi che hanno definito i loro testi violenti e sessisti: «Non bisogna prendersela con i giovani. Non hanno colpe se all’interno della famiglia hanno vissuto situazioni violente con il padre che insulta la madre o le dà della ‘zo***ola’… Poi è ‘normale’ che una volta che si trova davanti ad un microfono canti certe cose. Quindi bisogna andare a colpire l’educazione familiare sbagliata», spiega il cantante, che infine promette che dal 2024 nuovi concerti e eventi saranno essenziali.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Dicembre 2023, 07:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA