Pomigliano jazz, ventennale con le star.
La tromba di Rava sul cratere del Vesuvio

Pomigliano jazz, ventennale con le star. La tromba di Rava sul cratere del Vesuvio

di Stefano Prestisimone
NAPOLI - Un ventennale in chiave jazz. Il festival di Pomigliano d’Arco in Campania festeggia il compleanno tra grandi nomi del jazz e della musica internazionale, concerti in esclusiva per l’Italia e produzioni inedite, itinerari turistici e visite guidate, mostre e workshop, spettacoli per bambini e degustazione di prodotti enogastronomici. Conferndo così che il festival ideato e diretto da Onofrio Piccolo resta un punto di riferimento culturale per l’area vesuviana, oltre che uno degli eventi musicali più attesi del Sud Italia. Due settimane con concerti di qualità in location d’eccezione, inaugurati dallo svedese Bobo Stenson in trio con Anders Jormine Jon Fält al Palazzo Mediceo di Ottaviano (29 agosto) e chiusi dal bosniaco Goran Bregovic con la Wedding & Funeral Orchestra (13 settembre), nella festa finale all’anfiteatro romano di Avella.

In mezzo, il concerto al tramonto sul gran cono del Vesuvio con un trio italo-brasiliano: la tromba di Enrico Rava, la voce di Maria Pia De Vito e la chitarra di Roberto Taufic in un’inedita esibizione dal titolo “Sarau sul Vesuvio”, tra canzone napoletana, suggestioni carioca e improvvisazioni. Ma il vulcano più famoso al mondo sarà il palcoscenico anche di altre affascinanti esibizioni. Come quella al chiostro del Santuario della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia (1 settembre) con la nuova versione del progetto “Ex Voto” di Marco Zurzolo, che dopo 15 anni lo rielabora/ripropone proprio nel luogo che lo ha ispirato, con il leggendario Archie Shepp in un quintetto inedito che comprende anche Reggie Washington, Francesco Nastro e Giuseppe Lapusata. Oppure il concerto al tramonto – unica data italiana (6 settembre) – del norvegese Eivind Aarset che porta il suo Sonic Codex quartet in scena tra i conetti vulcanici del Carcavone: bocche vulcaniche situate sul versante settentrionale del Monte Somma, nel comune di Pollena Trocchia, a 300 metri sul livello del mare. E l’inedito “Canto Antico” del duo Enrico Pieranunzi e Gabriele Mirabassi (10 settembre), ispirato dalla location che lo ospita, la Villa di Augusto a Somma Vesuviana.

Le misteriose Basiliche Paleocristiane di Cimitile accolgono, invece, l’unico concerto italiano del compositore e sassofonista statunitense Steve Coleman con i Five Elements nentre il Parco della Arti di Casoria vede esibirsi i quattro sassofoni di Arundo Donax (Raja, Laino, Emili e Tonolo) con i ballerini della compagnia Movimento Danza Squad, Al Parco delle Acque per due sere – 11 e 12 settembre – si alterneranno il cubano Omar Sosa con il suo Quarteto AfroCubano (unica data in Italia), il batterista, percussionista e compositore partenopeo Tullio De Piscopo che festeggia i 50 anni di carriera con il “Napoli Jazz Project” e l’Orchestra Napoletana di Jazz, diretta da Mario Raja, con un superospite: James Senese, il sassofonista simbolo del Neapolitan Power. Spazio anche ai dj set di Frank Diana (11 settembre) e del cuoco-poeta DonPasta con due differenti progetti tra cucina e musica live: il Coockin’ djset (8 settembre a Casoria) e Artusi remix (il 12 a Pomigliano). E ovviamente ai nuovi talenti - come da tradizione del festival, da sempre vetrina per giovani musicisti campani - As One Quintet del sassofonista Andrea Santaniello (l’11) e la cantante partenopea Simona De Rosa, che presenta il nuovo lavoro “Waves”, prodotto dai fratelli Daniele e Tommaso Scannapieco (il 13).
Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Agosto 2015, 13:18
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