Dalle T-shirt, ai vinili, alla musica. In concerto, con lo spettacolo “The Beatles Revolution”, si è esibito l’altra sera all’Auditorium l’unico gruppo riconosciuto a livello internazionale come tributo ai Beatles per somiglianza fisica, vocale, gestuale, strumentale e la ricerca attenta del look originale, dieci cambi costume a tempo di record, incredibilmente rievocativa. L’appuntamento è caduto a cinquanta anni da “Abbey Road”: l’ultimo album registrato in studio dal mitico gruppo. Un disco straordinario che grazie a tanti brani indimenticabili ha segnato la storia della musica. In sintesi, lo show è stato animato dalla “Grande Orchestra Philarmonica di Roma”, diretta da Stefano Trasimeni. Ed è stato uno spettacolo da lasciare senza fiato.
Alla batteria un incredibile simil Ringo Starr: i suoi baffi e il caschetto, con contorno floreale tipico del periodo dei “figli dei fiori”, fanno inneggiare la platea.
E poi tutti e quattro insieme a suonare e cantare celebri hits, in stilosi gilet e pantaloni scuri su candida camicia, molto anni Sessanta. Tra le poltroncine ci sono giovani, storici fan club come i “Beatlesiani d’Italia associati” di Rolando Giambelli e numerose famiglie: il sound dei mitici Beatles piace ad ogni fascia d’età. Gli spettatori di Revolution rivivono la straordinaria epopea della gloriosa band, con una full immersion nei favolosi Sixties, in un emozionante susseguirsi di successi intramontabili. Si viene coinvolti in un percorso di emozioni, non solo musicali: lo spettacolo propone infatti rari documenti video in esclusiva. Racconti dell’irripetibile periodo con testimoni che hanno vissuto la magia di quegli anni in prima persona: da Freda Kelly (storica segretaria dei Beatles), a Pete Best (primo batterista della band), fino a Renzo Arbore, Peppino Di Capri, Giambelli, anche lui tra il pubblico in sala, e tanti altri: ognuno di loro narra la personale esperienza.
Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Aprile 2019, 15:40
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