'Magic in the moonlight', romanticismo
e magia nel nuovo film di Woody Allen

'Magic in the moonlight', romanticismo ​e magia nel nuovo film di Woody Allen

di Michela Greco
TORINO - Dopo quello nella Parigi di Dalì e Picasso con Midnight in Paris, ecco un nuovo viaggio nel tempo francese per Woody Allen, che con Magic in the Moonlight si trasferisce negli anni 20, tra la Provenza e la Costa Azzurra.





Presentato in anteprima al Torino Film Festival e in sala dal 4 dicembre, il nuovo film del regista newyorchese mette in campo due protagonisti che entrano per la prima volta nel suo mondo, creando una coppia inedita. Si tratta di Colin Firth, l'attore britannico premio Oscar per Il discorso del re ed Emma Stone (nella foto con Allen), la fidanzata di Spider-Man dai grandi occhi verdi: per l'occasione sono diventati un celebre illusionista razionale, cinico e misantropo e un'adorabile medium capace di creare un contatto con l'aldilà, apparentemente a prova di smascheramento.



Il mago viene chiamato in Francia proprio per cogliere in fallo la veggente, col risultato di creare un perfetto terreno di scontro e confronto, in un contrasto ironico e pungente, tra un uomo rigido che brandisce la razionalità come un'arma e una donna sognante che concede alla fantasia di arrivare oltre ciò che si può verificare. Persino a immaginare che possa esistere Dio.



«Credo che questa sia la prima volta che interpreto un personaggio veramente antipatico», ha dichiarato Colin Firth, mentre la sua partner in scena aveva spiegato che «lavorare con Woody è stata la realizzazione dei miei sogni. Me lo avevano descritto come uno molto serio che mantiene le distanze, invece è stato incredibilmente amichevole e divertente, e mi ha raccontato un sacco di storie».



Classica commedia romantica dalle luci soffuse e dall'atmosfera esotica di un bel tempo perduto, Magic in the Moonlight è stata l'occasione, per Allen, di tornare a raccontare il mondo della magia e i confini tra verità e menzogna, realtà e sogno, dopo la sua interpretazione di un mago in Scoop e l'uso, in diverse sue storie, di ipnotizzatori e indovini.



Lontanissimo dalle vette umoristiche raggiunte in passato e dalla complessità esplorata, più recentemente, in grandi film come Matchpoint e Blue Jasmine, Allen si concede con Magic in the Moonlight una romantica vacanza francese nel segno della semplicità e del candore che, alla fine, appartiene a entrambi i protagonisti. E parla, di nuovo e sempre, d'amore e di inganni perché, come sostiene, «c'è una certa emozione magica nell'incontrare qualcuno e trarne una sensazione romantica positiva».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Novembre 2014, 11:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA