Paola Cortellesi: «Uno scandalo che i giovani non studino educazione sessuale a scuola»

Paola Cortellesi ha parlato della necessità di fare educazione ai giovani sin da piccoli

Paola Cortellesi: «Uno scandalo che i giovani non studino educazione sessuale a scuola»

di Marta Goggi

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, Vanity Fair dedica la copertina a Paola Cortellesi, nei cinema con il suo primo film da regista, C'è ancora domani. «La maggior parte di noi ha sentito nella sua vita un insulto, un «non vali niente», «sta zitta»: «l'educazione all'affettività e al rispetto di sé andrebbe iniziata alla scuola dell'infanzia, per proseguire più avanti con l'educazione sessuale, il tema del corpo... È uno scandalo che non sia previsto dal ministero». 

L'intervista 

Il film, record di incassi (è il più visto in Italia dall'epoca della pandemia) ha riempito i cinema parlando di violenza domestica, patriarcato, diritti civili. Da 'caso cinematografico' è quindi diventato un 'caso politico', in un Paese al 79esimo posto del Global Gender Gap Report 2023, la regista afferma: «I femminicidi che ci sono, in Italia, ogni 72 ore, sono un'emergenza. Per la prima volta il nostro Paese ha a capo del governo e dell'opposizione due donne, una concomitanza che dovrebbe portare a tendersi la mano. Sarebbe una vera rivoluzione: unire le forze per un progetto comune sulla prevenzione dei femminicidi».

Alle due donne più potenti al governo, che vorrebbe presto incontrare con la Fondazione Una Nessuna Centomila (organizzazione no profit per il contrasto della violenza sulle donne di cui è fondatrice del Laboratorio Artistico), Paola Cortellesi chiede «di non dar conto a chi le ha appoggiate e al gruppo politico di cui fanno parte.

Autonoma totalmente in politica non puoi esserlo perché arrivi sempre insieme a un gruppo, però mi piacerebbe tanto che la loro appartenenza al genere femminile le facesse andare oltre. Sono sicura che esista un punto di incontro: e bisogna agire subito».

Paola Cortellesi ritiene «che non si possa giudicare il contributo di una donna alla società in base a quanto partorisce. I figli si fanno per altri motivi, per amore ad esempio. Il matrimonio non è più l'unico traguardo da tempo, lo sono invece una buona istruzione e un buon lavoro. Su questi diritti dobbiamo puntare. Alcuni insegnanti che ho incontrato mi hanno detto che non riescono, con i libri, a fare appassionare i ragazzi alla storia dei diritti delle donne, e vorrebbero «sfruttare» il mio film». Cortellesi aggiunge: «Sia chiaro: non ho nulla contro i desideri sessuali e le fantasie tra adulti, ma i ragazzini di oggi sono esposti a una , e quella non è l'età giusta per quei contenuti, ti cambiano i parametri, poi non capisci più niente e succedono anche cose molto gravi, basti leggere la cronaca del «branco» che stupra».


Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Novembre 2023, 17:54
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