Nicolas Cage in Dream Scenario: «Da vittima della Rete vi dico: attenzione alla follia collettiva»

L’attore nella commedia satirica “Dream Scenario”: «L’AI mi fa paura»

Nicolas Cage in Dream Scenario: «Da vittima della Rete vi dico: attenzione alla follia collettiva»

di Alessandra De Tommasi
Nicolas Cage sogna di festeggiare i 60 anni, il prossimo 7 gennaio, con un Golden Globe per il suo nuovo film, “Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?” (da qualche giorno disponibile in 200 sale in tutta Italia), dark comedy diretta da Kristoffer Borgli. Lui è Paul, il protagonista, insegnante e padre, che diventa una star quando all’improvviso appare in sogno a un terzo della popolazione mondiale. L’evento assurdo lo manda in tilt, come racconta l’attore durante un incontro con la stampa internazionale.

Anche suo padre era un professore. Somiglia a Paul?

«Papà insegnava letteratura, amava i suoi studenti ed era ricambiato, li ispirava e li incoraggiava a usare l’immaginazione, proprio come Paul. Io, invece, mi sento ancora un alunno che deve imparare di più sulla sua arte».

A cosa si è ispirato per il ruolo?

«A un fatto che mi è realmente successo. Nel 2009 per sbaglio ho messo il mio nome su Google, non lo avessi mai fatto! Qualcuno ha creato un mashup dei miei ruoli per un video che è diventato virale e io, di conseguenza, mi sono trasformato in un meme da t-shirt. Non avevo alcun controllo su questa follia collettiva, proprio come Paul nel film».

Come reagisce Paul al successo?

«Si sente, egoisticamente, frustrato di non essere il protagonista dei sogni, ma uno di passaggio, che non fa niente di significativo, anzi, colleziona stranezze».

Lei ricorda i suoi sogni?

«Fin da piccolo, sogno sempre, anche quando le storie diventano incubi.

La parte irrazionale di me vorrebbe che fossero dei presagi o avessero un significato profondo, ma quello che faccio ora è usarli come ispirazione nei miei ruoli. Quando mi sveglio mi sento più empatico con il mondo».

Questo film è aperto a molte interpretazioni. Che ne pensa?

«Credo che il pubblico abbia sempre ragione, qualunque cosa si porti a casa da un mio film. “Dream Scenario” è probabilmente una delle cinque migliori sceneggiature che abbia mai letto nella mia carriera, quindi se viene visto e apprezzato ovviamente sono più contento».

Preferisce i progetti indie o i blockbuster?

«Pensa a “Stress da vampiro”, un piccolo progetto con grande libertà creativa: sperimentare su quel ruolo mi ha permesso di sentirmi a mio agio nell’abbracciarne uno del calibro di “Face/Off”».

Cosa pensa dell’intelligenza artificiale?

«Mi fa paura perché non voglio che dopo la mia morte qualcuno si appropri dei personaggi che ho interpretato e faccia del mio lavoro ciò che gli pare. Il cinema è arte e deve avere un cuore, quello di chi lo crea. Il progresso non si può fermare ma dobbiamo stare attenti».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Novembre 2023, 11:21
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