Giovanna Mezzogiorno si è sentita inadatta, inadeguata. L'hanno fatta sentire così. Da questa brutta senzazione è nato un cortometraggio, scritto e diretto dall’attrice: Unfitting (in italiano “Inadatta”). Nove minuti per raccontare la propria storia come svela a La Repubblica. «Sono stata molto criticata, non apertamente, perché non te lo dicono in faccia, quando avevo preso molto peso e non corrispondevo più all’immagine che le persone avevano di me. Ma non è un corto in cui ci si piange addosso, c’è grande ironia, bisogna saper ridere di cose che ci hanno fatto soffrire in passato».
L'obiettivo è aiutare le altre donne. «Penso che molte donne si identificheranno. La maggior parte si è rotta le scatole di essere vincolata a questi modelli di bellezza. Il termine bellezza è opinabile, diciamo che questi modelli di pseudo perfezione fanno sentire la maggioranza delle persone in una condizione di disagio. A molti livelli: sul lavoro, in famiglia o tra amici».
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L'intervista di Giovanna Mezzogiorno
Il suo corpo, quello di Giovanna Mezzogiorno, nel corso degli anni è cambiato.
Oggi che rapporta ha l'attrice e regista con il suo corpo? «Non sono una fanatica dello sport, sono pigrissima, ma ho il corpo che è giusto per una donna di quasi 49 anni, non posso pretendere di averlo come quando ne avevo 20, questa è la verità». Dietro a tutto questo c'è anche l'invidia: «Magari chi ti critica ti ha invidiato per anni, ti considera una privilegiata e quindi dice: ben vengano le critiche che ti stroncano».
E la verità per Giovanna è che tutte le campagne sulla diversità della bellezza, anche quelle portate avanti da noti marchi, «sono tutte boiate. La realtà non è così. Le cose continuano esattamente allo stesso modo, proprio come racconta il mio Unfitting».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Settembre 2023, 10:07
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