L'italiana Fabiola Gianotti è la prima donna alla
guida del Cern: "La scienza al servizio della pace"
di Valeria Arnaldi
Sono bastati quindici minuti al Consiglio per trovare il consenso generale, che ha portato la scienziata davanti agli altri due candidati, il britannico Terry Wyatt dell'università di Manchester e l'olandese Frank Linde, direttore dell'Istituto nazionale di fisica subatomica di Amsterdam. Figlia di un geologo piemontese e di una letterata siciliana, è la terza italiana alla direzione generale del più importante laboratorio di fisica delle particelle a livello internazionale. Dopo Edoardo Amaldi, “ragazzo di via Panisperna” tra i fondatori, il primo direttore italiano è stato il Nobel Carlo Rubbia. Poi, il fisico Luciano Maiani. Ora, la Gianotti, tra i protagonisti della scoperta del Bosone di Higgs, si candida a importante esempio per le nuove generazioni di donne scienziate.
«Uno dei fattori che mi ha avvicinato alla fisica è stato, a 17 anni, la lettura della biografia di Marie Curie - racconta - Mi ha affascinato il modo domestico di vivere la scienza come parte della vita». Un modello femminile forte, come potrebbe essere oggi il suo. «Sarà positivo se il mio ruolo incoraggerà le giovani scienziate. Ciò che dovremo fare nei prossimi anni è assicurarci che abbiano le stesse opportunità dei colleghi uomini». Pronta a prepararsi al lavoro che l'aspetta, la Gianotti guarda avanti. «Dobbiamo prepararci al futuro, la chiave è assicurarci una tecnologia degli acceleratori molto potente che ci consenta di ottenere la massima energia possibile a un costo accessibile».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Novembre 2014, 11:54
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