Shopping low cost, gli abiti economici fanno
male alla salute: Ecco i rischi che si corrono

Shopping low cost, gli abiti economici fanno male alla salute: Ecco i rischi che si corrono
ROMA - Abiti, accessori e persino la biancheria intima: in tempo di crisi si cerca di risparmiare, è il caso di dirlo, a tutti i costi. Così si ricorre sempre più allo shopping low cost: dalle bancarelle ai mercatini dell'usato.



Poche decine di euro e il capo ambito è tra le nostre mani, ma non sempre è un buon affare. Se il portafoglio ci guadagna, infatti, a rimetterci è la salute.



I RISCHI Secondo i dermatologi è sulla nostra pelle cge si riscontrano gli effetti collaterali: coloranti e altri agenti chimici, inquinanti e tecniche di lavorazione improvvisate, spesso causano dermatiti e reazioni allergiche. In particolare, le tinte del Disperso Rosso e del Disperso Blu sono le principali responsabili delle dermatiti da contatto. Nelle parti del corpo in cui la sudorazione è più intensa si possono presentare infiammazioni cutanee e forti irritazioni. Prurito, bruciori, rossori e comparsa di piccole vesciche sulla pelle sono i principali sintomi di una dermatite, che può essere combattuta con una crema lenitiva priva di cortisone. Gli indumenti low cost continueranno a rilasciare il colore tossico ogni volta che saranno a contatto con la pelle.



Marcello Monti, responsabile di Dermatologia in Humanitas e docente di Dermatologia all’Università di Milano, spiega: "Questi problemi non vanno sottovalutati e le società scientifiche stanno prestando sempre più attenzione per il dilagare del fenomeno. Si tratta di merce prodotta a basso costo in varie parti del mondo generalmente senza rispettare le normali regole di fabbricazione, in particolare quelle per la fissazione del colore. Al momento in cui si indossano per la prima volta si rivelano di scarsa qualità”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Novembre 2014, 10:56
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