Guida Michelin, arriva anche l'app:
la svolta 2.0 da venerdì prossimo

Guida Michelin, arriva anche l'app: ​la svolta 2.0 da venerdì prossimo

di Gigi Padovani
MILANO - Svolta social per la guida gastronomica più antica (compie 60 anni con l'edizione 2015, presentata ieri) e più temuta d'Italia, la “rossa” Michelin: da venerdì 7 si potrà scaricare una app gratuita sullo smartphone per conoscere i migliori ristoranti.





Città, indirizzo, prezzo, mappa e anche la possibilità di mandare un commento o caricare le proprio foto saranno a disposizione di chi possiede un cellulare con iOS o Android. Uno scacco a TripAdvisor, molto consultata dai giovani. A Milano Michael Ellis, direttore internazionale delle Guide Michelin, ha annunciato le nuove stelle (27, per la cronaca, con molti giovani), con un ulteriore aumento dei Bib Gourmand, i locali dove si può mangiare un menu completo a meno di 30-35 euro: sono 296, con 30 novità.



La svolta digitale presuppone un lento declino delle guide di carta, che rimangono in vendita, ma certo perdono il primato. Tra i 24 Paesi recensiti dalla “rossa”, l'Italia si piazza al secondo posto, dopo la Francia (un po' di sciovinismo…, è l'accusa) con 332 ristoranti stellati, ma almeno è in testa alla graduatoria in rosa: abbiamo 110 donne chef con il “macaron”.

E c'è un'altra sorpresa: per la prima volta in Italia un locale etnico diventa stellato. Il riconoscimento va allo chef giapponese Ichikawa Haruo, del ristorante Iyo di Milano (via Piero della Francesca 74), che con il suo “temaki”, cono d'alga farcito e i bigné sushi ha conquistato gli ispettori. «Sono arrivato in Italia nel 1990, ho appena compiuto sessant'anni – dice Ichi, – e la mia cucina è “fusion”, risente anche dei vostri grandi prodotti. Il mio piatto preferito tra i vostri? Gli spaghetti al pomodoro…».



Tra i nuovi stellati, ci sono tre allievi di Gualtiero Marchesi, il primo in Italia ad avere ottenuto le mitiche tre stelle (sono rimasti in otto chef sul podio, gli stessi dell'anno scorso): Andrea Berton, Milano; Riccardo Comarini del Lido 84 di Gardone Riviera (Bs) e Matteo Baronetto di Del Cambio di Torino, che ha regalato due settimane fa una sua ricetta ai lettori di Leggo. A Roma, premiati anche i ristoranti Aroma (Giuseppe Di Iorio) e Stazione di Posta (Marco Martini).
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Novembre 2014, 11:03
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