Scuola, aumentano i voti alti: Trentino
e Basilicata al top, matematica punto debole
di Lorena Loiacono
I più studiosi o, almeno, quelli che incassano un maggior numero di promozioni studiano in Trentino e Basilicata, con un 99,9%.
E non è tutto: oltre alla promozione ora si guarda anche al voto. Sono infatti in aumento i voti altissimi: i 10 e lode rappresentano il 3,1% del totale contro il 2,5% dell'anno 2013-2014, i 10 con il 5,9% (contro il 5,4% dell'anno precedente), i 9 con il 16,4% contro 15,8% e gli 8 che hanno raggiunto quota 22,4% partendo dal 21,8%. La prova d'esame che alza maggiormente la media è quella di italiano, meno gratificante il voto di matematica che si conferma “bestia nera”.
Equazioni a parte, la conta dei bravi arriva alle superiori dove si incontra subito la vera selezione: il primo anno vede ammessi al secondo l'44,4% contro il 93,5% del quarto anno. I licei registrano il maggior numero di promossi con il 94,1%, seguono gli istituti tecnici con l'86,7% e i professionali con l'82,6%. Le prime della classe sono sempre le studentesse che collezionano il 59,7% dei voti di matematica tra 8 e 10 nel primo biennio e il 60,1% nel secondo biennio, il 65,4% dei voti di italiano tra 8 e 10 nel primo biennio e il 65,3% nel secondo.
Brutti voti invece per gli studenti stranieri tra cui i promossi sono il 78,8% a fronte del 90,1% degli italiani. Un punto su cui, a dover recuperare, è la scuola stessa.
GIORGIO REMBADO (ASS. NAZ. PRESIDI): "DATI INCORAGGIANTI MA DA CONFRONTARE" Sono davvero tutti così bravi gli studenti italiani?
«É quello che ci auguriamo tutti. Ma è importante che i confronti vengano fatti con termini di comparazione adeguati. Non basta analizzare i dati all'interno dello stesso sistema scolastico».
Che cosa serve?
«Bisogna paragonare i nostri ragazzi con gli studenti degli altri paesi Ocse, ad esempio. Prima di rallegrarci, quindi, aspettiamo le verifiche e le conferme sul piano internazionale».
Come mai tante bocciature al primo anno delle Superiori?
«Il problema nasce dal fatto che nel nostro sistema di istruzione l'orientamento non è efficace. E allora il primo anno di scuola superiore diventa il vero orientamento, con cui lo studente capisce sul campo se ha fatto la scelta giusta».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Dicembre 2015, 08:11
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