I migliori 'pesci d'aprile' sulla scuola che
gli studenti avrebbero voluto fossero veri

I migliori 'pesci d'aprile' sulla scuola che gli studenti avrebbero voluto fossero veri
Primo di aprile, giornata dedicata agli scherzi di ogni tipo. E qualcuno è toccato anche agli studenti, anche in altri periodi dell’anno. Dalla divisa obbligatoria agli eBook al posto dei libri, ecco 6 notizie in cui tutti i ragazzi hanno sperato.

Si è parlato di indossare la divisa per andare a scuola, poi non la cosa non ha avuto seguito. Lo stesso è accaduto per l'abolizione dei commissari esterni alla maturità e al numero chiuso all'università. Nel corso degli anni i ministri dell'Istruzione (e non solo!) che si sono alternati hanno fatto diversi "pesci d'aprile" agli studenti. E loro non solo hanno abboccato all'amo, ma ne hanno pure gioito. Eccone ben 6 che, infatti, tutti avrebbero davvero voluto che fossero veri. Li elenca Skuola.net.

#6 Le divise (magari pure firmate!) Il pesce d'aprile risale al 2008, quando il ministro dell'Istruzione era Mariastella Gelmini. A destare uno strano entusiasmo negli studenti dell'epoca, le sue dichiarazioni: "Mi piacerebbe pensare più all’introduzione della divisa nelle scuole sul modello di alcune nazioni europee: personalmente vedo la divisa come un elemento di ordine, uguaglianza e decoro. Vestirsi nello stesso modo, magari con lo stemma dell’istituto appuntato sulla giacca, suscita un senso di appartenenza. Inoltre, un abbigliamento uguale per tutti aiuterebbe tante famiglie, oggi in difficoltà a causa della corsa alle griffe. Corsa che comincia proprio fra i banchi di scuola". Non se ne fece più nulla, eppure da un indagine di Skuola.net è persino emerso che a ben 2 ragazzi su 5 piacerebbe indossare una divisa scolastica.

#5 eBook al posto dei libri Ne parlava l'allora ministro Profumo, ha continuato a farlo pure la Carrozza e ha proseguito l'attuale Giannini. Sono anni ormai che il Ministero dice di voler passare dai libri cartacei a quelli digitali. Eppure scommettiamo che in molti studiano ancora su vecchi libro di carta.

#4 Bye Bye commissari esterni L'anno passato i maturandi hanno fatto i salti di gioia nell'ascoltare le parole della Giannini al riguardo. Sembrava proprio che la commissione mista fosse troppo dispendiosa e la sua eliminazione avrebbe portato un risparmio alle casse dello Stato di milioni di euro. Un risparmio che evidentemente ancora non c'è stato: a oggi, la commissione dell'esame di Stato 2016 è ancora composta per metà da prof esterni e per un'altra da interni. Bel pesce d'aprile, eh?

#3 Addio tesina Parallela alla notizia di abolire i commissari esterni, era uscita quella che voleva salutare una volta per tutte la vecchia tesina di maturità: "Chiuderei l'esperienza della tesina di fine anno - diceva la Giannini a settembre 2014 - un atto compilativo che è diventato solo un fiore al bavero, una collanina graziosa. Gli studenti dovranno presentare un progetto che riguardi tutto l'anno trascorso: un lavoro più teorico per i licei e un prodotto finito per i tecnici". Eppure mettiamo la mano sul fuoco che a oggi migliaia di maturandi ne stanno preparando uno da portare alla maturità 2016.

#2 Addio test ingresso Ecco un altro bel pesce d'aprile che ti ha illuso. "Il bilanciamento tra fabbisogno di camici bianchi e numero di laureati è sacrosanto, ma non è detto che il sistema dei test a risposta multipla sia il migliore. Non sono del tutto convinta che le 60 domande di un test a risposta multipla concentrate nella giornata di prova debbano e possano essere il migliore strumento per misurare questa selezione". Così parlava ancora una volta la Giannini ad aprile 2014, rilanciando poi con il sistema alla francese: "Prevede un primo anno aperto a tutti con sbarramento finale: se passi gli esami ti iscrivi al secondo anno, altrimenti sei fuori. Non è che così passare diventi più facile. Semplicemente si spalma la valutazione dalla prova di un singolo giorno ai risultati di un anno intero di studio". Inutile dire che in questo periodo sono tantissimi i ragazzi che si stanno ancora preparando per i test d'ingresso.

#1 Basta studiare i Promessi Sposi Stavolta a mettere all'indice l'opera manzoniana è persino Matteo Renzi che a marzo 2015 diceva: "La penso come Umberto Eco, I Promessi Sposi andrebbero proibiti per legge, perché una volta proibiti diventano affascinanti". Un progetto morto sul nascere: i Promessi Sposi continuano ad affliggere – o ad appassionare, a seconda dei gusti - migliaia di studenti delle nostre scuole.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Aprile 2016, 15:44
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