In Italia sempre meno borse di studio,
ma le famiglie non sono più ricche

In Italia sempre meno borse di studio, ma le famiglie non sono più ricche

di Lorena Loiacono
Addio borse di studio, una su 5 è sparita. Da un anno all’altro. Il calo degli idonei, per il 2016, è stato del 20%. I secchioni di una volta hanno smesso di studiare? Oppure sono diventati ricchi tutto d'un colpo. Niente di tutto questo: la colpa è del nuovo indicatore Isee, utilizzato per le borse di studio, che ha tagliato le gambe ai beneficiari del diritto allo studio. 

I dati raccolti dall’Unione degli universitari (negli atenei che hanno già pubblicato la tabella dei vincitori delle borse), parlano chiaro: il calo degli idonei del 2015-2016 rispetto al 2014-2015 è del 20,89%. Nell'università di Messina si raggiunge il triste primato del 52,67% di borse in meno in un anno: oltre uno studente su due, rispetto a 12 mesi fa, è diventato benestante. Quindi niente borsa di studio. Si tratta di ben 2346 idonei tagliati fuori rispetto a quando la quota era di 4454 vincitori. L'università di Urbino ha perso il 35% dei borsisti e sono in calo del 33% anche gli idonei di Palermo e Verona. Praticamente uno su tre resta senza. 

E la lista è lunga: da Ancona a Cosenza passando per la Statale di Milano e le tre università del Lazio e della Toscana che, facendo capo a una classifica regionale, hanno perduto rispettivamente il 16,11% e il 17,66% di borse di studio. 
In Piemonte l’Accademia delle Belle Arti, il Conservatorio e la Scuola per Mediatori Linguistici hanno visto sfumare il 19,40% delle borse. Così come gli studenti idonei delle università di Ferrara, Bologna e Parma sono diminuiti del 17%, 16% e 15%. Numero da capogiro se si pensa che dietro al taglio del 16% di Bologna ci sono 1973 ragazzi che dovranno arrangiarsi per studiare un altro anno all'università e non perdere tutto il lavoro svolto. A Palermo sono 3400 gli idonei scomparsi e nel Lazio 2815. 

A provocare la mattanza è il stato nuovo indicatore Isee che, da quest'anno, considera anche le borse di studio innalzando il reddito famigliare sull'anno successivo. Gli studenti dell’Udu non ci stanno: una recente sentenza del Consiglio di Stato ha accolto i ricorsi delle associazioni dei disabili, che si sono visti considerare la pensione di invalidità come reddito famigliare. Così, secondo lo stesso principio, va scorporata la borsa di studio dal reddito famigliare. Altrimenti, una volta ricevuta, non si prenderà mai più.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Marzo 2016, 10:28
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