Dengue in Italia, cosa si rischia davvero? Vaia: «Nessun allarme». Quanto è grave la malattia e il pericolo zanzara tigre

Venerdì 15 Marzo 2024, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 20:32

«Non è malattia grave»: ecco i numeri

La cosa importante da precisare - aggiunge Ferrante - è che nel complesso la Dengue non è una malattia grave: abbiamo visto che su 700mila casi di infezione che si sono verificati in Brasile ci sono stati 150 morti», numeri che nel frattempo sono cresciuti. «E di solito i decessi si hanno nelle forme in cui la febbre di Dengue si trasforma in febbre emorragica. Da questo punto di vista, tra l'altro, i Paesi più evoluti, come anche il nostro, sono avvantaggiati, perché in un Paese in cui il sistema sanitario funziona, la letalità scende drasticamente grazie alle terapie intensive alle terapie infusionali e altri interventi. Per cui non è una patologia pericolosa, non è come il Covid della pandemia», puntualizza il virologo.

Quello che è importante, rimarca, «è avere gli strumenti diagnostici. Perché abbiamo una grande massa di persone che non hanno disturbi, altri che hanno una febbre che assomiglia molto all'influenza, e poi rarissimi casi di febbre emorragica». Ma «gli strumenti ce li abbiamo. Quello che bisognerà fare è la bonifica del territorio. La circolare si occupa di bloccare l'ingresso delle zanzare. Alle autorità locali, regionali e nazionali deve essere dato il compito e l'obiettivo di combattere la diffusione sul territorio delle zanzare che ci sono già. Da virologo appassionato - chiosa Ferrante - dico sempre che i virus non sono particolarmente istruiti, e forse non riescono a far differenza tra un Aedes aegypti e un albopictus: saltano dall'una all'altra senza problemi».

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