Variante Eris, decessi raddoppiati in un mese. Gimbe: «Dall'autunno tenuta del Servizio sanitario nazionale a rischio»

Martedì 19 Settembre 2023, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 20:03
Variante Eris, morti raddoppiati in un mese: «Autunno e inverno tenuta del Servizio sanitario nazionale a rischio»
di Redazione web
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La variante Eris fa paura. Dopo circa due mesi di sostanziale stabilità del numero dei nuovi casi settimanali di Covid-19 - che tra metà giugno e metà agosto hanno oscillato tra 3.446 (6-12 luglio) e 6.188 (3-9 agosto) - da 4 settimane consecutive si rileva una progressiva ripresa della circolazione virale. Infatti, dalla settimana 10-16 agosto a quella 7-13 settembre il numero dei nuovi casi settimanali è quasi quintuplicato, passando da 5.889 a 30.777, il tasso di positività dei tamponi è aumentato dal 6,4% al 14,9%, la media mobile a 7 giorni da 841 casi/die è salita a 4.397 casi/die, l'incidenza è passata da 6 casi a 52 per 100mila abitanti. Ma nelle ultime 4 settimane si registra anche un numero di decessi più che raddoppiato. E ancora: i ricoveri in area medica, dal minimo (697) raggiunto il 16 luglio ad oggi sono più che triplicati (2.378), mentre in terapia intensiva dal minimo (18) del 21 luglio sono saliti a quota 76. Questi i principali dati del monitoraggio settimanale condotto dalla Fondazione Gimbe.

«Numeri sì bassi - commenta Nino Cartabellotta, presidente Gimbe - ma anche ampiamente sottostimati rispetto al reale impatto della circolazione virale perché il sistema di monitoraggio, in particolare dopo l'abrogazione dell'obbligo di isolamento per i soggetti positivi con il Dl 105/2023, di fatto poggia in larga misura su base volontaria. Infatti, da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale (undertesting), dall'altro con l'ampio uso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata solo occasionalmente ai servizi epidemiologici (underreporting)».

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