Sanremo, Totò come i Jalisse: la canzone del Principe della risata fu esclusa dal Festival: «Non faccio l'uomo di paglia»

Lunedì 5 Febbraio 2024, 21:41

Le motivazioni di Totò

Il vero problema fu quando si decise di escludere dalle canzoni ammesse quella «Parole» come, raccontava Totò in un'intervista rilasciata ad Oggi il 24 dicembre del 1959.

«Io non sostenevo che Parole fosse più bella o più valida di altre canzoni. Ero solo convinto (e lo sono tuttora) che essa era, sotto ogni aspetto, degna di concorrere al Festival, e questa convinzione – mi sia consentito di ripeterlo – deriva da un'esperienza di cui non si poteva non tenere conto. La musica della canzone è tale da far presa sul pubblico; le parole (e questo è un elemento importante in un periodo in cui la gente è stanca di sentir rimare cuore con amore ) si staccano da quelle tradizionali, ormai trite». Ma non ci fu verso. La canzone venne esclusa, ma neanche questo convinse Totò a dimettersi. La goccia che fece traboccare il vaso arrivò dopo.

«La decisione di lasciare la presidenza divenne irrevocabile solo dopo che ebbi constatato che i membri della commissione", spiegava ancora Totò, «non contenti di aver respinto il mio suggerimento, pretendevano che io modificassi la mia opinione e mi sottomettessi alla loro, firmando il verbale conclusivo».


© RIPRODUZIONE RISERVATA