Stupro Palermo, il video cercato su Telegram. Il Garante della privacy avverte: «È un reato»

Mercoledì 23 Agosto 2023, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 16:09

I commenti

Sulla vicenda sono intervenuti via social numerosi artisti, da Ermal Meta a Frankie Hi Ntg, da Nina Zilli a Fiorella Mannoia, che hanno espresso sdegno per la vicenda invitando i loro colleghi a prendere pubblicamente posizione. E anche gli studiosi si interrogano su quanto è accaduto. La criminologa Roberta Bruzzone ha letto ampi stralci dell'ordinanza di custodia cautelare definendola «un film dell'orrore». Il sociologo Francesco Pira, che insegna all'università di Messina e ha scritto diversi saggi su questo tema, osserva: «I social sono diventati il non luogo dove si democratizza il privato e anche l'intimità diventa vetrinizzata ed esportabile. Forse non c'è più il buonsenso necessario perché tutti vogliamo andare oltre e la verità è sempre più relativa». E la professoressa Giovanna Corrao, che insegna letteratura italiana e Filosofia a Palermo, bacchetta senza tanti giri di parole le famiglie. «Siamo un branco di falliti. I nostri figli stuprano le ragazzine! Quindi qualcosa è andato male nel nostro progetto genitoriale. Vi fate i fatti vostri e lasciati i figli davanti ai cellulari. Dovete controllare i vostri figli».

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