Salario minimo, bagarre alla Camera durante il voto alla delega al governo. Le urla in Aula

Mercoledì 6 Dicembre 2023, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 13:36

La vicenda

Il 4 luglio, le opposizioni unite (Italia viva esclusa) avevano presentato in commissione Lavoro alla Camera una proposta di legge per un salario minimo a 9 euro lordi all'ora, a prescindere dal contratto collettivo nazionale applicabile. Sul tema, la premier Giorgia Meloni aveva deciso di aprire al dialogo, seppur «con cautela». Il 27 luglio, però, la maggioranza aveva votato una richiesta di sospensiva di due mesi. Una scelta (fortemente contestata dalle opposizioni) motivata dalla maggioranza con la volontà di instaurare un dialogo. Ad agosto la premier Meloni aveva ricevuto le opposizioni a Palazzo Chigi e proposto di affidare al Cnel un'analisi del tema, con l'obiettivo di dare una risposta anche al «lavoro povero». In sostanza, l'obiettivo era quello di legare la crescita dei salari a quella della produttività (più bassa in Italia rispetto ad altre nazioni europee). A ottobre il Cnel ha approvato il documento sul lavoro povero e salario minimo, bocciando come soluzione al problema la retribuzione minima garantita. Meglio, per il Cnel, ricorrere invece alla contrattazione collettiva.

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