Rebellin, arrestato il camionista che lo ha investito e ucciso: Wolfgang Rieke è in carcere a Munster

Sabato 17 Giugno 2023, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 12:31

Le indagini

Le indagini dei Carabinieri, nell'arco di 48 ore, erano arrivate all'identificazione del camion, dal nome della ditta impresso sul telone, della targa e quindi del conducente. Ma a quel punto Rieke - che finora ha negato sue responsabilità - era già rientrato in Germania. Paese nel quale non esiste nel codice il reato di omicidio stradale, com'è in Italia. È però contemplato il reato di omissione di soccorso, sanzionato con la reclusione fino a tre anni. E probabilmente questo, con le prove fornite sul comportamenti pirata del 62enne, ha determinato l'arresto.

Gli investigatori italiani, il 20 gennaio scorso, aveva eseguito un sopralluogo nell'azienda del camionista, la Duveneck, dove il tir era custodito - la motrice nel frattempo sganciata dal rimorchio dello schianto - scoprendo che erano presenti deformazioni nelle plastiche in corrispondenza dell'urto con la bici e il corpo di Rebellin. In più, l'autoarticolato era stato lavato con un detergente acido nelle parti interessate dall'urto. La consulenza tecnica - ha reso noto il procuratore di Vicena,

Lino Giorgio Bruno - aveva accertato «che il conducente aveva a disposizione una visibilità diretta e indiretta che consentiva di percepire in maniera adeguata la presenza del ciclista sulla carreggiata». Wolfgang Rieke si trova in stato di 'arresto provvisoriò nel carcere di Münster (Germania). Entro 60 giorni l'autorità tedesca dovrà adottare decidere se aderire o meno alla richiesta di estradizione in Italia. L'uomo, altrimenti, potrebbe anche decidere di consegnarsi spontaneamente al nostro Paese. È vero che il consulente della Procura, nella relazione, scrive che «è ravvisabile un comportamento colposo di Rebellin nell'immettersi nella rotatoria».

«Questo però - aggiunge - non ha avuto nessun rilievo rispetto alla causa dell'incidente, visto che il ciclista è sempre stato davanti al Tir nell'affrontare la rotonda, ad una distanza sufficiente a poterlo vedere sull'ampio parabrezza».

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