L'appello della mamma
«Sono una donna forte, non piango mai, affronto con determinazione le difficoltà della vita - dice all'ANSA - ma quel 22 luglio credevo di non farcela. Ho visto mia figlia esanime, con la bocca aperta, con i segni vitali assenti su un letto d'ospedale, e le lacrime sono scese senza che neppure me ne accorgessi». Lacrime di dolore che però d'incanto sono diventate di gioia: «Vedevo i medici affannarsi, senza desistere, temevo il peggio ormai, e poi lei si è ripresa: 'mamma sono vivà mi ha detto e io l'ho abbracciata come la prima volta perché quel giorno è di nuovo nata».