Il farmaco
Alla 17enne i medici hanno installato d'urgenza un defibrillatore cardiaco ma la cura farmacologica è determinante per farla rimanere in vita. E Oleksandra, ovviamente, non è rimasta con le mani in mano. È riuscita a ottenere quel raro farmaco affrontando mille peripezie, passando per Barcellona, per il Vaticano e anche rivolgendosi allo stabilimento farmacologico militare di Firenze. Ma l'obiettivo è averlo direttamente a Napoli, con una ricetta, senza la spada di Damocle dell'irreperibilità sulla testa. La dimensione delle capsule che le stanno arrivando provocano difficoltà di assunzione alla ragazza. «Pesa appena 40 chilogrammi, - dice ancora la donna - ingerirle è difficoltoso. Inoltre ha bisogno di un supporto psicologico perché quello che ha subìto l'ha segnata. Talvolta scoppia in lacrime all'improvviso, anche in classe, ed è costretta a chiamare la sua psicologa Emma D'Aietti per superare le crisi di panico che l'assalgono». «Lavoro molto per lei - dice infine Oleksandra - e non smetto di progettare il suo futuro, perché lei ha un futuro: studia all'accademia estetica ma a causa del defibrillatore non può stare in contatto con i macchinari che generano campi elettromagnetici. Vorrà dire che farà l'imprenditrice, io non mi arrendo».