​Pisa, cariche sugli studenti durante la manifestazione a favore della Palestina: 5 feriti. Il corteo diventa un caso

Venerdì 23 Febbraio 2024, 22:55 - Ultimo aggiornamento: 23:10

La chiamata

I manifestanti, circa un centinaio, si erano dati appuntamento via social alle 9,30 in piazza Dante, senza avvisare la questura. E da lì si sono mossi verso piazza dei Cavalieri. Striscioni, cori, bandiere pro Gaza. Tra loro diversi liceali, alcuni dei quali minorenni, e poi studenti universitari, membri dei centri sociali di estrema sinistra tra cui “Cambiare rotta”. Che dalle sue pagine social aveva lanciato la chiamata: «Rompiamo ogni complicità dell’Italia con Israele», lo slogan.

A ridosso della piazza, il contatto con la polizia. Immortalato dai video che in pochi minuti cominciano a rimbalzare di chat in chat. Si sentono grida, si vedono gli agenti che disperdono a colpi di manganellate i ragazzi che avevano tentato di oltrepassare la camionetta che sbarrava l’accesso in piazza. Alcuni vengono fermati e immobilizzati a terra, poi – secondo quanto viene riferito – immediatamente lasciati andare. Nelle stesse ore, altri scontri sono andati in scena a Firenze. Nel capoluogo toscano i manifestanti (tra cui anche sindacati di base e appartenenti alla comunità palestinese) hanno provato a raggiungere il consolato americano, già bersaglio del lancio di due molotov nelle scorse settimane. E anche in questo caso sono stati bloccati dalle cariche di alleggerimento della polizia.

Immagini che finiscono per gettare benzina sul fuoco dello scontro tra maggioranza e opposizione. Insorgono le opposizioni: «Scene non degne di questo Paese», le definisce il leader pentastellato Giuseppe Conte. Mentre la segretaria Pd Elly Schlein parla di «violenza sproporzionata» e di un «clima di repressione contro i giovani». A sera, mentre a Pisa circa cinquemila persone si ritrovano in due diverse piazze (stavolta senza tensioni) per mostrare solidarietà agli studenti, arriva la nota del Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale. Secondo cui gli scontri «fanno emergere le difficoltà di gestione» dei «possibili momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni adottate dall’autorità ovvero dal mancato preavviso o condivisione dell’iniziativa da parte degli organizzatori». In altre parole, è l’osservazione, se il corteo fosse stato annunciato alla questura nessuno si sarebbe fatto male. E ancora: «L’impegno del Dipartimento da sempre proteso a garantire il massimo esercizio della libertà di manifestazione» e «ad assicurare la necessaria tutela degli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale». Quanto accaduto a di Pisa e Firenze, si assicura infine, «costituirà come sempre momento di riflessione e di verifica sugli aspetti organizzativi ed operativi» degli interventi delle forze dell’ordine, per capire se tutto è stato gestito al meglio. Già questa mattina, a quanto trapela, la Digos depositerà in procura atti e filmati relativi alle cariche. Dall’inizio del conflitto, in base ai numeri del Viminale, in Italia si sono svolte 1.023 manifestazioni pro-Palestina: in 33 si sono registrate criticità sul fronte dell’ordine pubblico, con 157 denunciati e 26 feriti tra le forze dell’ordine.

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