Influenza polmonare tra i giovani, è boom di casi: ospedali e pronto soccorso in emergenza. Lo scenario in Italia

Giovedì 4 Gennaio 2024, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 22:24

I dati

È il quadro che emerge dai dati degli ospedali sentinella della Federazione delle aziende sanitarie (Fiaso) e che spinge gli infettivologi a ribadire l'importanza delle vaccinazioni anche in questa fase. Si conferma dunque in calo, rileva la Fiaso, l'indice dei ricoveri Covid con un complessivo -16% nell'ultima settimana del 2023. Ed i numeri restano bassi nelle terapie intensive, anche se si registra un sensibile incremento dovuto alle ricadute a lungo termine dell'andamento dei contagi tra la popolazione delle ultime settimane. I pazienti hanno un'età media di 68 anni e nel 93% dei casi sono già affetti da altre patologie. Ancora stabile, inoltre, la situazione negli ospedali pediatrici, con una netta prevalenza dei bambini ricoverati Per Covid, ovvero con sindromi respiratorie riconducibili all'infezione da SarsCov2, che ha portato un bambino in terapia intensiva. Il Covid in questa fase «sta lasciando il posto all'influenza - spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore -. I virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore, soprattutto sulla popolazione di anziani e fragili che per affrontare le conseguenze di scompensi respiratori affolla i Pronto soccorso».

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Inoltre, rileva, «anche se il 70% dei ricoveri in ordinario è rappresentata da pazienti positivi al Covid che non hanno una infezione respiratoria grave, questi pazienti devono comunque essere isolati per evitare che altri soggetti fragili si infettino. Questa situazione contribuisce a complicare la gestione ospedaliera, in questo periodo in cui a causa dell'influenza aumenta la richiesta di posti letto».

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