Gionatan Vittori morto, il padre fa ascoltare l'ultimo messaggio vocale al funerale: «Sono sul tetto, piove: se non mi senti domani...»

Venerdì 22 Marzo 2024, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 21:26

Le presenze

Tanti i giovani presenti, tutti i compagni di scuola, gli sportivi della Yuasa Battery Junior (era una promessa dell’Under 17 di volley) gli amici grottesi con i quali era cresciuto, quelli dell’Azione Cattolica, quelli con i quali condivideva la passione per il gioco del risiko. Gionatan era amico di tutti, presente e attivo in molte associazioni e nella vita di paese. Più di ogni parola a testimoniare il dolore profondo le lacrime di tanti di loro che si sono stretti in abbracci sconsolati. «Una disgrazia così grande che la mente umana fa fatica ad accettare, perché non è nella natura che un figlio muoia prima di un genitore, ma che può trovare conforto nella fede e nella certezza cristiana di ritrovarsi un giorno insieme - le parole del vescovo emerito Armando Trasarti che ha celebrato la messa funebre circondato da oltre 30 prelati. Toccanti le parole dei fratelli, Giorgio e Gabriele, rotte dalla commozione: «Col ciuffo rosso e il sorriso sempre in faccia, amavi la vita a tutto tondo. La cameretta e i sogni condivisi, quei tuoi abbracci improvvisi solo per dirci che ci volevi bene. Sarà difficile non averti più tra noi. Tienici un posto accanto a te». La salma di Gionatan, arrivata mercoledì alle 19 nella chiesa di Grottazzolina, era stata accolta dai compagni di scuola e vegliata per tutta la notte. Gionatan aveva, tra l’altro, anche la passione per l’astronomia. E pare non fosse la prima volta che saliva sul tetto da quella botola in soffitta per osservare e fotografare il cielo, nonostante i genitori lo ammonissero a non farlo. Stavolta ci era andato per scattare una foto da mettere a corredo di una sua ricerca scolastica. Lo aveva fatto di sua volontà, per arricchire il lavoro. Alle 3,17 il messaggio al suo amico. Secondo i medici legali alle 3,45 l'ora della sua morte.

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