«I social non sono un gioco, non l'ha capito»
Pirrone è un punto di riferimento nel mondo delle comunicazione del nuovo millennio e rappresenta decine di influencer con la sua agenzia. Recemente è stato in Senato a rappresentare la categoria, adesso «più tutelata che in passato». Quando Ferragni dice che le critiche fanno parte del gioco usa «un termine sbagliato, perché i social non sono un gioco - continua Pirrone - per lavorare sui social con un'azienda servono una laurea in primis e poi tanta esperienza. Quando Amadeus dice che suo figlio è il suo social media manager sbaglia e non fa un favore ai professionisti che lavorano nel settore. Ormai i social sono la parte principale nello sviluppo delle imprese e chi lo fa deve essere un professionista, capace di gestire tutti problemi che gli capiteranno».