Castello delle Cerimonie, il reato di lottizzazione abusiva: cos'è, le differenze con l'abuso edilizio e cosa rischiano i Polese

Domenica 18 Febbraio 2024, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 20:31

La differenza con l'abuso edilizio

La vicenda giudiziaria della Sonrisa è iniziata nel 2011: gli inquirenti contestarono una lunga serie di abusi edilizi realizzati, secondo le indagini, a partire dal 1979, su un'area ampia oltre 40mila metri quadri. L'abuso edilizo e la lottizazione abusiva presentano sfumature diverse.

Per distinguerli, bisogna in primis dire che l’interesse protetto è l’ordinato sviluppo urbanistico del tessuto urbano, in coerenza con le scelte pianificatorie dell'amministrazione, espresse nel piano urbanistico generale. Quindi, secondo la legge, la lottizzazione incide sull’assetto urbanistico «in modo rilevante» ossia conferendo all’area «un diverso assetto territoriale» che porti a dover realizzare o potenziare le opere di urbanizzazione.

In parole povere, per integrare il reato di lottizzazione abusiva, diversamente dal mero abuso edilizio, è necessaria una illegittima trasformazione urbanistica o edilizia del territorio, di consistenza tale da incidere in modo rilevante sull’assetto urbanistico della zona. Ne consegue che il giudice deve verificare, nei singoli casi, se le opere ritenute abusive abbiano una valenza autonomamente punibile.



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