Armita Geravand, morta dopo un mese di coma la 16enne che era sta picchiata perché non indossava il velo in metropolitana

Sabato 28 Ottobre 2023, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 15:19

Le mosse del regime

Teheran non può permettersi di dover reprimere un'altra ondata di manifestazioni: il regime non è mai uscito dai radar della comunità internazionale, così come chi lo combatte strenuamente. Lo dimostrano il premio Sacharov 2023 per la libertà di pensiero conferito a Mahsa Amini e al movimento di protesta che ne è scaturito, e il prestigioso Nobel per la Pace vinto il 6 ottobre dall'attivista iraniana Narges Mohammadi, arrestata 13 volte, condannata cinque e destinata a scontare un totale di 31 anni di carcere per le sue lotte in favore delle donne del Paese e non solo.

Nell'ultimo anno, purtroppo, la violenza in Iran non si è fermata. Amnesty International, in un report di agosto 2023, segnalava che le autorità avevano ucciso «centinaia di manifestanti» e ne avevano «arrestati migliaia, minorenni compresi», mentre «innumerevoli altri» erano stati sottoposti «a torture, inclusa la violenza sessuale, durante la detenzione: alcuni di loro sono stati messi a morte al termine di processi gravemente irregolari». Ma nonostante le ripetute intimidazioni, le esecuzioni e il costante deterioramento dei diritti, nel Paese sciita ancora molte persone protestano a gran voce.

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