Apple, multa di oltre 1,8 miliardi dall'Ue: «Condizioni commerciali sleali» nello streaming musicale

Lunedì 4 Marzo 2024, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 15:29
Apple, multa di oltre 1,8 miliardi dall'Ue: «Condizioni commerciali sleali» nello streaming musicale
di Redazione web
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Apple, multa record di 1,84 miliardi di euro dalla Ue per aver abusato della sua posizione dominante sul mercato della distribuzione di app di streaming musicale. Apple è attualmente l'unico fornitore di un’App Store in cui gli sviluppatori possono distribuire le loro app agli utenti iOS in tutto lo Spazio economico europeo. Apple controlla ogni aspetto dell'esperienza utente iOS e stabilisce i termini e le condizioni che gli sviluppatori devono rispettare per essere presenti sull'App Store ed essere in grado di raggiungere gli utenti iOS.

L'Ue ha anche ordinato ad Apple di rimuovere quanto impedisce a Spotify e ai servizi di streaming musicale di mostrare agli utenti altre opzioni di pagamento al di fuori dell'App Store.

Vestager: «Abuso di posizione dominante da un decennio»

«Per un decennio, Apple ha abusato della propria posizione dominante nel mercato dello streaming musicale attraverso l'App Store», ha affermato la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager nel corso di un incontro con la stampa. «Lo ha fatto impedendo agli sviluppatori di informare i consumatori sui servizi musicali alternativi e più economici disponibili al di fuori dell'ecosistema Apple. Questo è illegale in base alle norme Antitrust dell'Ue».

Vestager ha poi sottolineato che Bruxelles sta comunque considerando se l'azienda sia conforme alla nuova legge sul mercato digitale, la Digital market act (Dma), che sarà pienamente applicata dal 7 marzo. L'importo della sanzione, ha spiegato Vestager, è «un importo forfettario pari allo 0,5% dei ricavi globali di Apple» determinato come «deterrenza» per il gruppo.

La sanzione esatta annunciata è di 1,84 miliardi, dei quali 1,8 miliardi a scopo deterrente e 40 milioni legati direttamente alle violazioni contestate. L'importo di 1,8 miliardi, da quanto filtra, oltre alla deterrenza, è stato determinato anche in base alla gravità delle risultanze, ai ricavi del gruppo e alla sua forza finanziaria.

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