«Lavoro ai confini del disumano»
L'inchiesta a Catania è stata avviata il 9 novembre del 2023, dopo un esposto della moglie del falegname, assistita dagli avvocati Antonio Fiumefreddo e Giuseppe Berretta. La famiglia Torrisi denuncia che l'attività del falegname si sarebbe svolta «in condizioni di lavoro ai confini del disumano»: a «cielo aperto per 14-16 ore al giorno» e «senza di fatto pause», in una località che «ancora in ottobre fa registrare temperature estive con tassi d'umidità fra i più elevati al mondo».