Alessia Pifferi: «Le avevo lasciato due biberon di latte, pensavo bastassero. Mia figlia non è mai stata un peso, mi manca tanto»

Martedì 19 Settembre 2023, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 15:31

Il giorno della morte

«Quando sono rientrata quel 20 luglio del 2022 ho trovato mia figlia nel lettino, sono andata subito da mia figlia, non ricordo se la porta era aperta o chiusa. L'ho accarezzata, ma non si muoveva: ho capito che c'era qualcosa che non andava, non era in piedi come le altre volte»: è il passaggio più doloroso dell'interrogatorio alla mamma di Diana. «Non era fredda la bambina, ho tentato di rianimarla, l'ho presa in braccio e le ho fatto il massaggio cardiaco, in bagno ho provato a bagnarle le manine, i piedini e la testa per vedere se si riprendeva» aggiunge la donna, senza emozionarsi nel ricordare quei momenti drammatici. La 37enne racconta la corsa verso una vicina di casa per chiedere aiuto e la bugia «le dissi che avevo lasciato Diana a una babysitter perché ero sotto choc. Tremai, sudai, mi misi a piangere, chiamai il 118», poi la richiesta al compagno - con cui aveva trascorso i giorni in cui la piccola è rimasta sola - di raggiungerla ma «lui non venne. Piangevo, tremavo, ero sotto choc, capii che non c'era più nulla da fare quando vidi i medici» conclude.

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