Alessia Pifferi, l'infanzia di abusi e solitudine: dalle botte del padre alla madre alla violenza subita a 10 anni

Martedì 27 Febbraio 2024, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 17:55

La famiglia assente e il padre violento (ma non con lei)

«Sono sempre stata il pulcino nero di casa. Non mi hanno mai organizzato niente, mai un compleanno, mai un regalo», sostiene Pifferi. Anche con la sorella Viviana, 8 anni in più di lei, non ha un legame forte: «Non abbiamo mai avuto buoni rapporti, già da piccola son sempre stata messa di lato». In più tra la madre e il padre non è tutto rose e fiori: «C'erano parecchie liti. Lui non si sa dove buttasse i soldi, prendeva lo stipendio e lo faceva sparire, il problema era sempre il denaro. Aveva anche un po' il vizio del bere, tornava spesso a casa molto brillo… e ogni volta erano discussioni o mani addosso e io ero lì ad assistere. Mi ricordo di questi litigi e di quando la prendeva a botte. A me non toccava, anzi, ero la cocca di mio papà, mi difendeva sempre dalle sgridate della mamma».

Nel 2009 il padre muore di tumore e Pifferi scopre che lui aveva anche istinti suicidi: «Tentava anche di ammazzarsi, mia mamma è andata più volte a fare denuncia perché non lo trovava magari per una settimana intera. L'ho scoperto solo dopo, mi hanno spiegato tutto crescendo. Ma io ero molto attaccata a lui, quando è morto avrei voluto fare delle sedute o psichiatriche o psicologiche perché è stata una botta a ciel sereno per me. È una ferita ancora aperta».

L'aiuto che non ha ricevuto per la morte del padre, Pifferi però lo ha avuto dopo la scomparsa dei nonni materni: «Era una neuropsichiatra che mi faceva giocare, disegnare, vedere delle figure… alle elementari e alle medie invece ho avuto la maestra di sostegno per un bel po' di anni. Penso c'entri qualcosa la morte di mia nonna. Lei mi viziava e soprattutto riuscivo a parlarci, era mia confidente».

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