Asintomatici non trasmettono il coronavirus, gli esperti italiani smentiscono l'Oms

Asintomatici non trasmettono il coronavirus, gli esperti italiani smentiscono l'Oms
Gli asintomatici trasmettono il coronavirus. Dopo le dichiarazioni di uno dei componenti dell'Oms, arriverebbe la smentita da diversi altri esperti, secondo i quali il contatto con persone asintomatiche sarebbe tanto pericoloso come quello con persone che manifestano i sintomi del covid-19.

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«Circa il 40-45% delle persone infette da Sars-CoV-2 risultano senza sintomi, suggerendo un elevato potenziale del virus di diffondersi nella popolazione in maniera silenziosa ed estesa. Considerato che nelle varie coorti non è sempre possibile distinguere gli asintomatici dai pre-sintomatici, i ricercatori riportano in maniera conservativa che gli infetti che non sviluppano alcun sintomo sono almeno il 30%». Lo dice il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta facendo riferimento alla pubblicazione sugli Annals of Internal Medicine di una revisione dei dati di 16 coorti che sintetizza le migliori evidenze disponibili sull'infezione asintomatica da Sars-CoV-2, compresa quella italiana di Vò Euganeo.

Cartabellotta commenta le dichiarazioni del capo del team tecnico anti-Covid-19 dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Maria Van Kerkhove e afferma: «in questa fase molto delicata della pandemia, sarebbe opportuno conoscere i risultati della ricerca già disponibili, prima di lanciarsi in dichiarazioni ardite e pericolose, rischiando di condizionare le politiche sanitarie dell'intero pianeta». 

Rispondendo all'affermazione di Van Kerkhove, secondo cui «è molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il coronavirus», Cartabellotta mette in evidenza i risultati dell'analisi pubblicata su Annals of Internal Medicine. «I soggetti asintomatici possono trasmettere il virus per un periodo prolungato, verosimilmente anche maggiore di 14 giorni. Diversi studi, tra cui uno condotto in Lombardia, dimostrano che soggetti asintomatici e sintomatici hanno una carica virale simile che non coincide con la trasmissibilità del virus, ancora non adeguatamente studiata». E ancora: «L'assenza di sintomi non equivale ad assenza di lesioni: infatti, nelle 2 coorti che hanno sottoposto alla Tac i soggetti inclusi (Diamond Princess, Corea del Sud), sono state rilevate negli asintomatici anomalie polmonari subcliniche di incerto significato che richiedono ulteriori studi. A causa dell'elevato rischio di diffusione silente da parte di soggetti asintomatici, è indispensabile estendere le strategie di testing alle persone senza sintomi».

In sostanza, spiega Cartabellotta, «le evidenze ad oggi disponibili dimostrano che la prevalenza dei soggetti asintomatici è un fattore rilevante nella diffusione del contagio da Sars-Cov-2». «Di conseguenza - conclude - in questa fase della pandemia le misure di sanità pubblica devono essere orientate sia a identificare, tracciare e isolare i soggetti asintomatici, sia a fare rispettare il distanziamento sociale e utilizzare la mascherina quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza».

Da Maria Van Kerkhove intanto arriva la smentita, la scienziata ha chiarito che le sue dichiarazioni sono state fraintese, che prima di tutto non ha parlato a nome dell'Organizzazione mondiale della sanità ma a titolo personale e chiarisce: «Stavo rispondendo a una domanda e non esprimendo una posizione dell'Oms. Ho usato la parola “molto rara” e c'è stato un fraintendimento perché è sembrato che dicessi che la trasmissione asintomatica è globalmente molto rara. Mentre mi riferivo a un set di dati limitati».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Giugno 2020, 15:33
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