Prima arrivano i dolori addominali, acuti o cronici. Poi si prova a rimediare con una terapia a base di antibiotici. E infine, se i sintomi non passano, si deve ricorrere ad una operazione chirurgica in laparoscopia. L'intervento di Papa Francesco ricoverato ieri al policlinico Gemelli di Roma per una stenosi, è la soluzione che si sceglie quando l'infiammazione dei diverticoli non si risolve con la terapia farmacologica. Ma se l'intervento è stato programmato, significa che il paziente è già sotto cura e quindi non è costretto all'improvviso a farsi operare con urgenza.
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«La stenosi è una complicanza della malattia diverticolare, che è dovuta a piccole formazioni sacciformi a carico della parete del colon - spiega Giovanni Milito, professore di Chirurgia dell'apparato digerente ed endoscopia digestiva dell'Università Tor Vergata di Roma - Finché non si infettano si vive tranquillamente. Quando poi queste formazioni diverticolari, che possono essere o congenite o acquisite, si infiammano, determinano un ispessimento della parete del colon.
L'INFIAMMAZIONE
In genere, i diverticoli possono colpire tutto il colon, però sono maggiormente frequenti nel tratto sigma discendente, che è la parte a sinistra. Quando si manifesta una restrizione del lume, quindi un'infiammazione di questi diverticoli, si passa da malattia diverticolare a diverticolite, ossia un'infezione. «L'infiammazione provoca un ispessimento della parete del colon. È come se - esemplifica Milito - un'autostrada da tre corsie diventa una carreggiata unica. E si crea quella che è la stenosi, ossia quasi un quadro di sub-occlusione o di occlusione intestinale».
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LA DIAGNOSI
Se non viene diagnosticata in tempo, si rischia di dover intervenire con urgenza. «Quando i diverticoli si infiammano - precisa Milito - si possono perforare e avviene la famosa peritonite». Nel caso di diverticolite, l'intervento chirurgico non è però la prima opzione. «In genere aspettiamo un secondo, un terzo attacco. Si prova prima con una terapia antibiotica. Quindi, si mette a riposo l'intestino, si segue un'alimentazione che permetta di mantenere un alvo più morbido, eliminando dalla dieta tra l'altro gli acini di uva e la frutta secca. Ma se c'è un secondo attacco, per evitare che si possa creare un'occlusione, si interviene e si asporta il tratto del colon compreso tra il sigma e il colon discendente. Si uniscono i due capi del colon e la persona guarisce».
L'intervento si svolge in laparoscopia.
LA DIETA
Di malattie diverticolari, nelle persone anziane, ne soffre circa un 15-20 per cento. «Superati i 50 anni - raccomanda Milito - a scopo preventivo tutti devono fare una colonscopia ogni cinque anni. Per evitare la stitichezza, tra le cause della formazione dei diverticoli, è opportuna poi una dieta ricca di fibre, serve bere moltissima acqua, e non includere nei pasti le spezie piccanti. Bisogna, inoltre, cercare di mantenere sempre una certa attività fisica. Non dimentichiamo che i diverticoli sono asintomatici e spesso possiamo averli senza saperlo».
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Febbraio 2023, 21:16
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