Le mascherine potrebbero tornare di moda. Perché nonostante le restrizioni sui dispositivi di protezione individuale siano ormai sparite del tutto, c'è chi invece segue ancora la raccomandazione a usarle nei luoghi in cui c'è molto affollamento, specialmente al chiuso. E proprio al chiuso potrebbe tornare l'obbligo, secondo l'Oms per l'Europa. «A più di 2 anni dall'inizio della pandemia, siamo tutti consapevoli degli strumenti di cui disponiamo per proteggerci, valutare il nostro livello di rischio e adottare le misure necessarie per proteggere gli altri in caso di infezione Covid - si legge in un appello lanciato da Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa -. Prendete le vostre decisioni in maniera informata. Solo perché una mascherina non è obbligatoria, non significa che sia vietata».
E una delle indicazioni riguarda proprio le mascherine che andranno rimesse «al chiuso e sui mezzi pubblici». L'Oms Europa propone «l'applicazione coerente di 5 stabilizzatori della pandemia», sottolineando come questa «continuerà a essere fondamentale per proteggere le persone questo autunno e inverno». Al primo posto c'è il vaccino anti-Covid, di cui bisogna aumentare la copertura nella popolazione generale. E poi l'indicazione sul secondo booster è che venga «somministrato alle persone immunocompromesse di età dai 5 anni in su e ai loro contatti stretti». Va voi valutata la «possibilità di offrire una seconda dose di richiamo a specifici gruppi a rischio, almeno 3 mesi dopo l'ultima dose».
Arriva dopo questi due punti il capitolo mascherine. Per l'Oms Europa andrà «promosso l'uso della mascherina al chiuso e sui mezzi pubblici». Quarto punto: ventilare gli spazi pubblici e affollati (come scuole, uffici e trasporti pubblici).
L'allarme nuove ondate
«Guardare al futuro e prepararsi per il futuro è molto più difficile», ma è qualcosa che «deve essere affrontato con urgenza». L'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) Europa «sta lanciando la sua strategia autunno-inverno per Covid-19 e gli altri virus respiratori, per aiutare a prepararsi alle prossime ondate di infezioni. Aspettare l'autunno per agire sarà troppo tardi».
Anche perché l'attuale situazione non fa ben sperare: «La regione europea ha visto triplicare i nuovi casi nelle ultime 6 settimane, con quasi 3 milioni di contagi segnalati la scorsa settimana, che rappresentano quasi la metà di tutti i nuovi casi a livello globale. Mentre i tassi di ospedalizzazione causa Covid sono raddoppiati nello stesso periodo, i ricoveri in terapia intensiva finora sono rimasti relativamente bassi». Sebbene i numeri delle intensive restino al momento «relativamente bassi», Kluge aggiunge che «tuttavia, poiché i tassi di infezione nei gruppi più anziani continuano ad aumentare, l'Europa continua a vedere quasi 3mila persone che muoiono di Covid ogni settimana».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Febbraio 2023, 20:37
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