Lezioni da prof: «Tutti promossi, l’importante è che siate felici»

Lezioni da prof: «Tutti promossi, l’importante è che siate felici»

di Raffaella Troili
Quest’anno non boccerò nessuno perché la scuola non deve aggravare le cose, poiché di problemi ne abbiamo già abbastanza». Forse il docente, quello più colto e stimato dai ragazzi, autorevole più che rigido, non avrebbe bocciato nessuno lo stesso, lo dice sempre e non lo fa mai, è risaputo, è leggenda. Ma il fatto che a metà aprile, il professor Russo l’abbia dichiarato a tutti, dietro una webcam, durante una lezione a distanza di letteratura su Federico II di Svevia e la nascita del primo volgare, ha la dolcezza di un buffetto sulla guancia. E il messaggio di affetto arriva nonostante lo schermo, dimostra comprensione: dei sacrifici presenti e futuri, della vita stravolta, e tutto è ora più importante di un 6 striminzito. Si può dare un voto alla presenza, all’impegno ma la scuola è altro e per ora non c’è. Lo sa bene anche il prof. Taddei, con la sua valigetta, alle soglie della pensione, anche lui in collegamento con i ragazzi, rassicura: «Non importa se non fate tutti i compiti, preferisco che in questo momento siate felici. Perché la scuola è importante, ma io vi voglio vedere con il sorriso». Che poi vuol dire: arriva un brutto voto, i genitori si arrabbiano, se la prendono con voi e tutti lì in casa rinchiusi, scatenate l’inferno. E neanche ci sono i colloqui...
raffaella.troili@ilmessaggero.it
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Aprile 2020, 14:04
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