Sono quasi due mesi che l’Atac ha riattivato i controlli a bordo dei bus. Un po’ perché senza i verificatori, spariti dall’inizio della pandemia per ordine del governo, oltre il 60% dei passeggeri si guardava bene dal timbrare il biglietto; un po’ perché gli addetti in pettorina rossa avrebbero dovuto regolare la calca tra i sedili, almeno sulle tratte principali. Peccato che una buona metà dei dipendenti abbia subito incrociato le braccia. Al grido di: a bordo non ci torniamo. Blocchetti ammainati. Niente multe e pochi, pochissimi limiti agli assembramenti. Capito l’andazzo, la Direzione del Personale dalla municipalizzata ha avviato un’indagine interna. E sta trattando con i bellicosi sindacati aziendali per convincere i verificatori a tornare a fare quello per cui sono stipendiati: staccare contravvenzioni contro chi sale sul bus o sui treni della metro senza sganciare un centesimo. E, in aggiunta, vigilare sul rispetto delle distanze anti-Covid.
Roma-Lido, che agonia: un treno ogni 40 minuti. I pendolari: «Ormai conviene l’auto»
IL RIFIUTO
Qualche numero: l’Atac oggi può contare su 250 controllori. E sono già pochi, considerando che la flotta della società del Campidoglio si compone di circa 1.500 bus, più un centinaio di treni solo per le 3 metropolitane. Più i tram e le ferrovie urbane, che a breve passeranno alla gestione regionale. Insomma, le truppe scarseggiano, tanto che l’amministratore unico della partecipata, Giovanni Mottura, ha in progetto di raddoppiarle, per portare i controllori almeno a quota 500. Sui bus però, finora, hanno rimesso piede appena in 120. Meno della metà del totale.
LE GIUSTIFICAZIONI
C’è chi si è lamentato: «Rischiamo di contagiarci».
Senza lo spauracchio della multa (almeno potenziale), diventa complicato incentivare tutti i passeggeri a timbrare il biglietto, anche perché l’evasione è una vecchia piaga dei trasporti pubblici romani. E dire che l’Atac le sta pensando tutte per convincere gli utenti. L’ultima mossa, studiata per chi non ha avuto tempo di fermarsi in biglietteria o ha trovato la rivendita chiusa, ha appena debuttato: si può comprare il tagliando con un sms, il costo viene scaricato dal credito telefonico, col sovrapprezzo di 29 centesimi. Sempre che qualcuno a bordo ne chieda conto.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Luglio 2021, 00:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA