Ostia, primo pienone sulle spiagge: distanze non rispettate e poche prenotazioni
di Mirko Polisano
Spiagge libere che restano abbandonate all’incuria e al degrado. All’ex Amanusa - la spiaggia della legalità - ci sono sotto la sabbia chiodi arrugginiti e lamiere di eternit (residui delle operazioni di demolizione di oltre due anni fa). All’ex Spiaggetta, la passerella installata soltanto pochi mesi fa, è già crollata. Su quelle di Ponente, invece, non c’è la discesa per i disabili. Arenili, dunque, off limits alle persone con difficoltà motorie. Controlli a tappeto anche sulle strade di accesso al mare, come previsto dal piano della Prefettura. Sorvegliate speciali, Cristoforo Colombo, via Ostiense e via Litoranea. Posti di blocco a ogni ingresso e agenti in acquascooter lungo la costa. Folla al Pontile, dove le distanze di sicurezza erano a rischio, nonostante il dispositivo delle forze dell’ordine presente in piazzale dei Ravennati. Sul piede di guerra, i vigili urbani: «Servono rinforzi da Roma - gridano i caschi bianchi del X Gruppo Mare - così l’estate già difficile diventa un inferno».
Resta poi l’allerta sicurezza in ambito Covid. Il personale utilizzato per l’assistenza bagnanti sulle spiagge libere di Ostia non sarebbe stato sottoposto ai test sierologici in tema di prevenzione, come previsto dalle norme anti-contagio. Una tegola che va ad aggiungersi alla mancanza di tracciamento dei bagnanti nell’eventualità di casi positivi. Infine, polemiche per Capocotta. Ieri, il sito web non riportava la situazione sulle spiagge lungo la Litoranea. «Chiediamo - dicono i gestori dei chioschi - che il numero massimo dei posti indicati sulla app Seapass, venga rettificato sulla base delle misure stabilite dallo stesso Municipio X: 10mila e non 7mila»
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Giugno 2020, 11:04
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