«Da dietro il cespuglio avevo notato uno strano movimento, credevo fosse un cinghiale e così ho aperto il fuoco, poi mi sono accorto di Daniele e di quello che avevo fatto». È ancora incredulo T.E., il 27enne di Civitavecchia indagato per la morte di Daniele De Francesco, 42enne di Acilia che aveva raggiunto le colline e i boschi di Tolfa per una battuta di caccia, come spesso faceva la domenica. Ma è tra quei rovi e arbusti dal verde intenso che il 42enne ha trovato, invece, la morte. Si era fatto accompagnare dal papà che è stato immediatamente travolto dalla tragedia.
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I FATTI
Tutto accade domenica pomeriggio, nella macchia di Poggio Finocchio, a Tolfa. Un giovane cacciatore di ventisette anni di Civitavecchia, T.E. ha sparato e ucciso un suo compagno di caccia, Daniele De Francesco, quarantaduenne di Acilia. Il tutto alla presenza del padre della vittima, che era a caccia insieme ai due giovani. L’uomo ha dovuto vivere “in diretta” la morte del figlio. «È stato un errore», ha subito dichiarato il 27enne ancora sotto choc per l’accaduto. I tre, tra l’altro, si erano trovati per caso. A quanto avrebbero accertato gli inquirenti, non si conoscevano, si sono incontrati casualmente nell’area dove solitamente i cacciatori della zona parcheggiano le proprie auto prima di addentrarsi nel bosco, intorno a mezzogiorno di domenica scorsa.
LA PASSIONE
Dopo aver scambiato poche parole sulla passione che condividevano, hanno deciso di condividere anche quella battuta di caccia. I due giovani si sono mossi insieme, mentre il genitore di Daniele De Francesco ha scelto di prendere un’altra direzione e si è allontanato da solo.
I SOCCORSI
Insieme al 27enne hanno immediatamente chiamato i soccorsi, ma per Daniele non c’era più nulla da fare. Sull’incidente è stata aperta un’indagine dalla procura di Civitavecchia, condotta dai carabinieri. Il giovane di Civitavecchia è stato iscritto sul registro degli indagati per omicidio colposo, ma sul fatto che si sia trattato di un drammatico incidente non sembra esserci alcun dubbio. Il fucile da dove è partito il colpo fatale è stato posto sotto sequestro. L’unico elemento che gli inquirenti vogliono verificare è infatti sul tipo di cartuccia con cui era stato caricato quel fucile.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Ottobre 2021, 00:02
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