Rifiuti a Roma, medici: rischio emergenza sanitaria. Presidi: valutare chiusura scuole
Ama, commissariamento più vicino: la mossa di Raggi e Zingaretti
Per evitare l'emergenza rifiuti bisogna prima scavalcare il 'picco' delle feste, poi costruire un «ciclo dei rifiuti integrato», e «spingere sulla differenziata». Ma al momento serve tempo, soprattutto tempo, certo più dei 15 giorni di proroga previsti dall'ordinanza della Regione Lazio che permette a Roma di trattare la spazzatura negli impianti del Lazio: bisognerà arrivare fino alla fine di gennaio, è tornata a sostenere Raggi in Assemblea capitolina, a due giorni dall'addio del cda di Ama. Azienda che «rimarrà pubblica, non fallirà e non verrà privatizzata» ha ribadito la sindaca. Sul resto però non si fa marcia indietro: «Al nuovo amministratore unico Stefano Zaghis - ha aggiunto - ho chiesto come primo atto di ripulire la città e i bilanci. Ama deve essere più efficiente, ma non possiamo derogare alla regolarità dei conti».
Intanto la situazione in città, sebbene «non ci sia ancora alcuna emergenza sanitaria, è sicuramente allarmante» ha precisato oggi il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi, che ieri aveva lanciato un serio allarme sull'igiene delle strade cittadine, a cui si era aggiunto l'appello dei presidi. Il quadro in effetti, conferma l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato «è molto critico, l'attenzione delle Asl è alla soglia massima». D'Amato ha chiesto perciò alle aziende sanitarie «di dare seguito alle segnalazioni, in particolare quelle relative a ospedali e scuole». «È una follia nel 2019 sentire parlare di chiusura delle scuole perché la salute dei bambini è a rischi» ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini, che domani sarà in piazza del Campidoglio per chiedere le dimissioni di Raggi.
Una richiesta che oggi è arrivata anche dai banchi dell' opposizione dell'Aula Giulio Cesare dove a protestare con cartelli con su scritto «Raggi dimettiti» e «Roma non si svende» sono stati anche i consiglieri del Pd.
Ora la prossima tappa operativa sarà il tavolo al ministero dell'Ambiente insieme alla Regione, probabilmente già la prossima settimana. Oggi il ministro Sergio Costa ha voluto replicare a distanza a Raggi rivendicando il lavoro comune degli ultimi mesi: «La sindaca non è stata lasciata da sola - ha puntualizzato - la cabina di regia tecnica non si è fermata neanche a Ferragosto. Ci sono gli atti firmati». Costa sta ragionando intanto proprio su «un'ordinanza che vada oltre il 15 ottobre», quando cioè scadrà la proroga dell'atto di Nicola Zingaretti.
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Oggi il governatore e Raggi si sono sentiti al telefono, e la sindaca gli ha rappresentato la sua preoccupazione per l'impianto di Rocca Cencia, che lavora da mesi a pieno regime: presto dovrà andare in manutenzione. La Regione, da parte sua, ha sempre considerato il 15 ottobre un termine congruo, ed è di oggi la firma dell'intesa con le Marche che assieme all'Abruzzo si sobbarcheranno una bella fetta di spazzatura cittadina: «Queste misure, in aggiunta agli impianti dell' Ama e ai contratti già stipulati dalla società con gli operatori del Lazio - ha spiegato la Regione - permetteranno di mettere in sicurezza Roma e testimoniano il continuo supporto e il concreto impegno della Regione verso la Capitale». Zingaretti, come Costa, rivendica il supporto a Raggi «ma servono soluzioni durature. È rischioso contare solo sull'aiuto degli altri, ognuno si assuma le proprie responsabilità e sia autosufficiente». Comune e Ama, aggiunge l'assessore Massimiliano Valeriani, promuovano interventi di medio e lungo periodo per dotare Roma degli impianti necessari. Insomma, trapela dalla Regione, se nuova ordinanza dovrà essere, allora non potrà essere solo una proroga: serviranno impegni concreti, sia dal Campidoglio che da Ama, su interventi in tempi rapidi per superare del tutto le criticità. E serve una Ama sana. Con i bilanci approvati.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Ottobre 2019, 00:27
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